Oplepo: scrittura à contrainte e letteratura potenziale - Paolo Albani
Oplepo: scrittura à contrainte e letteratura potenziale - Paolo Albani
Oplepo: scrittura à contrainte e letteratura potenziale - Paolo Albani
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
l’atto creativo e sulla base della quale il testo prender<strong>à</strong> forma. La <strong>contrainte</strong>,<br />
sia essa di ordine formale, strutturale o semantico, forzer<strong>à</strong> l’autore a<br />
procedere sul limite del lecito consentendogli di viaggiare in territori della<br />
fantasia che nella <strong>scrittura</strong> “normale” non vengono sollecitate. La <strong>scrittura</strong><br />
<strong>à</strong> <strong>contrainte</strong>, quindi, rappresenta la chiave di accesso alla <strong>letteratura</strong><br />
<strong>potenziale</strong>.<br />
Sul modello del gruppo parigino, che ha visto protagonisti personalit<strong>à</strong><br />
letterarie del calibro di Georges Perec e Italo Calvino, prende avvio anche<br />
l’esperienza italiana del <strong>potenziale</strong> letterario, istituzionalizzata nel 1990 con<br />
la fondazione dell’<strong>Oplepo</strong>, Opificio di Letteratura Potenziale.<br />
Il presente lavoro è, appunto, volto a indagare l’esperienza dell’Opificio<br />
italiano a partire, innanzitutto, dalle fondamenta teoriche che condivide con<br />
quello francese. Lo studio prende, quindi, avvio dal concetto di <strong>contrainte</strong> e<br />
di <strong>scrittura</strong> sottoposta a restrizione, nei suoi rapporti con le idee tradizionali<br />
di ispirazione creativa e di libert<strong>à</strong> artistica. Attraverso la nozione di<br />
<strong>contrainte</strong>, si passa, poi, ad esplorare la dimensione del <strong>potenziale</strong> letterario<br />
e del rapporto che gli Oplepiani instaurano con la tradizione e con il riuso<br />
testuale. Inoltre, ci si sofferma sull’importanza attribuita al concetto di<br />
struttura come motore della costruzione testuale e come sorgente di senso<br />
del testo stesso. Si indagano, poi, i rapporti che l’opificio instaura con<br />
l’ambito delle scienze e della matematica e la sua spiccata propensione per<br />
la dimensione ludica della pratica letteraria.<br />
A questa prima parte di impianto teorico, segue un capitolo dedicato alla<br />
storia dell’<strong>Oplepo</strong>, alla sua fondazione, ai suoi membri e ai suoi rapporti di<br />
filiazione dal laboratorio francese, con uno sguardo particolare all’opera di<br />
mediazione di Italo Calvino e della rivista «Il Caffè».<br />
5