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Oplepo: scrittura à contrainte e letteratura potenziale - Paolo Albani

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non come l’ornamento del dettato dell’ispirazione, ma come un modo per<br />

incastonare la struttura del pensiero entro più visibili e affabili architetture. 81<br />

Raffaele Aragona sostiene, infatti, che gli Oplepiani «partono dall’idea che<br />

la <strong>scrittura</strong> necessiti di impalcature rigorose, anche se non sempre visibili né<br />

decifrabili». 82 Queste impalcature, lungi dall’esistere solo nelle forme fisse<br />

tradizionali della poesia, dove il lettore le percepisce in modo consapevole,<br />

soggiacciono a tutti i testi letterari, siano essi in poesia o in prosa. Tali<br />

regole e strutture non fanno il valore del testo, ma contemporaneamente gli<br />

sopravvivono. Come afferma Raymond Queneau in conclusione del suo<br />

saggio Tecnica del romanzo, «le forme sussistono eternamente» 83 .<br />

81<br />

BRUNELLA ERULI, Stand by, in OPLEPO, La Biblioteca Oplepiana, cit., p.17.<br />

82<br />

RAFFAELE ARAGONA, Prolegomeni a una logomachia, in OPLEPO, La Biblioteca<br />

Oplepiana, cit., p 8.<br />

83<br />

RAYMOND QUENEAU, Tecnica del romanzo, in ID., Segni, cifre e lettere, cit., p. 49.<br />

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