Oplepo: scrittura à contrainte e letteratura potenziale - Paolo Albani

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APPENDICE 2: Breve intervista all’oplepiano Paolo Albani. (L’intervista, condotta tramite posta elettronica, risale all’11 aprile 2011) D: L’opificio esiste realmente come luogo fisico? R: Esiste una sede operativa, strategica, a Napoli, presso l'abitazione di un nostro membro molto attivo; D: Esistono in paesi stranieri altri opifici di letteratura potenziale, oltre a quello francese e a quello brasiliano? R: Oltre la Francia, dove è stato fondato in origine l'Opificio, e l'Italia, non esistono altri Opifici: quello brasiliano è molto ipotetico; D: Quali sono le differenze, se ce ne sono, tra Oulipo e Oplepo? R: Oulipo è molto ben strutturato e attivo dato anche che i suoi membri vivono tutti a Parigi, a differenza dell'Oplepo che, per altro, ha una composizione molto variegata all'inizio caratterizzata da una forte componente di enigmisti; D: In un articolo su «La Repubblica-Almanacco dei libri» del 12 novembre 2005, Stefano Bartezzaghi ha scritto che “l’Oplepo reinventa l’Oulipo come l’Oulipo reinventava la letteratura” (STEFANO BARTEZZAGHI, La scienza applicata alla fantasia, «La Repubblica-Almanacco dei libri», 12 novembre 2005, p. 46). Lei è d’accordo? R: Sì, direi che Bartezzaghi ha ragione almeno in parte perché l'Oplepo nasce sulla scia dell'Oulipo, anche se si caratterizza per l'invenzione di esercizi originali; D: Quella di pubblicare plaquettes in edizione limitata fuori commercio è una scelta motivata da ragioni particolari? R: Le plaquettes sono funzionali al tipo di sperimentazione oplepiana nel senso che in linea di massima i nostri esercizi sono testi brevi, quello che conta è l'originalità della regola, della struttura e non tanto la sua messa in opera effettiva che è lasciata alla potenzialità dell'operazione, cioè al fatto che la regola sollecita molte altre esecuzioni potenziali, appunto; il fatto poi di raccogliere le plaquettes in volume, come fanno anche i 185
francesi, nasce dall'esigenza di archiviare e allo stesso tempo di rendere più visibile la nostra attività. 186
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Il gioco tra arte dell’assurdo e
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L’affermazione è di Raymond Quen
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Nel concetto di potenziale si intra
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Letteraria) agisca sui testi della
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letteratura, campi privilegiati del
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Il suo intento è insieme parodico
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Se la patafisica è l’unico atteg
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Si è, peraltro, detto come ogni so
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omanzo» 112 . Si tratta di un roma
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In Il limbo delle fantasticazioni,
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Jakobson definisce asse paradigmati
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I.5 Il gioco oplepiano. La componen
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con esso, il divertimento. Le regol
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etichetta, nessuna frontiera esplic
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è quella di scovare la contrainte
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L’Oplepo e l’enigmistica. Altro
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forme dell’assurdo esistenzialist
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Anche il continuo lavorio sui testi
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Così come gli scrittori e gli inte
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dell’Oulipo, ovvero del terzo mil
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nell’enciclopedismo l’unica for
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in un testo che trova il suo senso
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scovare nel repertorio musicale int
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dubbia identità dell’autore (o q
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Meno teorico e più concreto è, in
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campo letterario, ma si presenta co
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consapevole: è terribilmente serio
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Filosofia dell’Università La Sap
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ciò che si può imputare alla cult
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CAPITOLO TERZO LE CONTRAINTES DELLA
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La contrainte, quindi, esiste essen
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