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Oplepo: scrittura à contrainte e letteratura potenziale - Paolo Albani

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come quella di impostare una narrazione su strutture definite e determinate<br />

lo è per i prosatori. Citazioni nascoste, strutture e regole formali in ambito<br />

oplepiano si trasformano, però, da cifre stilistiche isolate a fenomeni<br />

generalizzati, che riguardano la totalit<strong>à</strong> del testo nei suoi elementi e nel suo<br />

significato ultimo.<br />

Per questo, sono molte le restrizioni oplepiane che hanno origine nel<br />

patrimonio classico e tradizionale, pur distanziandosene per il senso con cui<br />

vengono utilizzate.<br />

Il lipogramma è, ad esempio, una forma molto antica (come si è gi<strong>à</strong> detto,<br />

praticata da fin dal III secolo nella cultura occidentale) ed è ripreso dagli<br />

oplepiani in modo frequente e dichiarato, anche perché lipogrammatico è<br />

uno dei romanzi oulipiani che ha ottenuto più fortuna e che ha diffuso con<br />

semplicit<strong>à</strong> fulminea il concetto di <strong>contrainte</strong> nel mondo editoriale e del<br />

grande pubblico: La disparition di Perec. Ha forma lipogrammatica anche la<br />

breve poesia che Calvino dedica al suo maestro Raymond Queneau,<br />

intitolata Aiuole per Queneau, in cui verso dopo verso le vocali scompaiono<br />

e ricompaiono ad una ad una per poi terminare con tre versi in cui si utilizza<br />

solo la “e” 57 .<br />

Accanto al lipogramma, un’altra restrizione che vanta una storia millenaria<br />

è l’acrostico, un componimento poetico in cui le sillabe o le lettere iniziali<br />

dei versi formano un nome o una frase di senso compiuto 58 . Gli esperimenti<br />

57 Si riporta di seguito il testo del componimento: Aiuole obliate gialle d’erba, sa / un cupo<br />

brusìo smuovervi, allusione / ed altre estati, cetoni blu-violetta, / enunciando noumeni<br />

oscuri: tutto fu, / sar<strong>à</strong> ed è in circolo: dunque è sempre / presente nelle eterne senescenze / e<br />

effervescente d’ere, nel serpente / d’etere , seme, cenere, erbe secche. (ITALO CALVINO,<br />

Aiuole per Queneau, in RAFFAELE ARAGONA (a cura di), La regola è questa. La <strong>letteratura</strong><br />

<strong>potenziale</strong>, cit., p. 24.<br />

58 I primi esempi di acrostico rinvenuti compaiono in seno alla civilt<strong>à</strong> babilonese e in quella<br />

ebraica dei Salmi. Durante la classicit<strong>à</strong> greca e latina emergono, poi, alcune sue varianti,<br />

come quella del mesostico (acrostico in cui le parole e le sillabe che concorrono a formare<br />

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