Oplepo: scrittura à contrainte e letteratura potenziale - Paolo Albani
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fenomeni sono individuati e analizzati sia in senso orizzontale (quantit<strong>à</strong><br />
sillabica, sineresi, dieresi, ad esempio) sia in senso verticale (anafora, rima<br />
per citare gli elementi più importanti). Allo stesso modo, la Biblioteca<br />
Oplepiana contiene lavori che necessitano di una lettura delle componenti<br />
grafiche e visive di testi.<br />
La plaquette N. 1, di cui si è gi<strong>à</strong> parzialmente trattato, propone una<br />
versione italiana dell’eterogramma anagrammato di Perec, Ulcérations. Si<br />
tratta di una struttura che coniuga la forma dell’eterogramma, cioè quella di<br />
una parola le cui le lettere compaiono una sola volta al suo interno e<br />
l’anagramma, gioco verbale molto antico (la sua invenzione dovrebbe<br />
risalire al III secolo a. C., ad opera di Licofrone, poeta della corte di<br />
Tolomeo Filadelfo), che consiste nell’ottenere una parola da un’altra con la<br />
sola permutazione delle sue lettere. Ruggero Campagnoli, autore della prima<br />
plaquette oplepiana, sceglie l’eterogramma “edulcoranti” e ottiene cento<br />
stringhe in cui l’ordine anagrammato delle lettere d<strong>à</strong> vita ad un<br />
componimento di senso compiuto. In questo caso, quindi, si gioca<br />
semplicemente sull’ordine spaziale degli elementi a disposizione, come gi<strong>à</strong><br />
succedeva con l’anagrafia e la rigrafia: la fruizione del testo non può<br />
prescindere dalla natura visuale dello stesso (sebbene esso possa<br />
“funzionare” anche dal punto di vista sonoro).<br />
L’oplepiano <strong>Paolo</strong> <strong>Albani</strong>, performer e poeta visivo, è uno dei più attivi<br />
sul versante della <strong>contrainte</strong> visiva. Le plaquettes 12 e 19 accolgono due dei<br />
suoi esperimenti più noti: Geometriche visioni e Fantasmagorie. Il primo è<br />
un’attuazione della tecnica dell’”alfabeto raffigurato”, la quale si ispira<br />
direttamente all’antico modello del technopaegnion. Quest’ultimo è «un<br />
artificio letterario che consiste nel comporre un testo, generalmente una<br />
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