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Oplepo: scrittura à contrainte e letteratura potenziale - Paolo Albani

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incipit manzoniano dei Promessi Sposi, sottoposto al trattamento, diventer<strong>à</strong><br />

l’inizio di una storia bizzarra e surreale che narra di una colonia marina<br />

dove i residenti alternano le attivit<strong>à</strong> balneari all’esercizio della <strong>scrittura</strong><br />

creativa, salvo accorgersi con il procedere della trama di essere morti e di<br />

vivere in una dimensione prossima al paradiso terrestre.<br />

Anche in questo caso, il procedimento è fortemente meccanico e la sua<br />

difficolt<strong>à</strong> risiede più che altro nella selezione di un proverbio che riesca ad<br />

adattarsi alle esigenze del testo. In ogni caso, è interessante notare come la<br />

<strong>letteratura</strong> <strong>potenziale</strong> si serva senza riserve di altri strumenti che possano<br />

avviare la stesura del testo. Lo slittamento proverbiale, che utilizza i<br />

dizionari di proverbi e motti popolari, non è il solo caso: le Sestine per modo<br />

di dire di Ruggero Campagnoli, ad esempio, sono testi “locuzionali<br />

semiautomatici”, ovvero componimenti poetici i cui versi sono una<br />

combinazione automatica (che segue, cioè, un ordine prestabilito) di modi di<br />

dire popolari, opportunamente coniugati per consentire risultati di senso<br />

compiuto:<br />

Allungai le zampe,<br />

mi presi delle confidenze:<br />

fanalino di coda,<br />

mi feci valere<br />

facendo morir dal ridere.<br />

Avrò l’et<strong>à</strong> della ragione? 22<br />

22 RUGGERO CAMPAGNOLI, Sestine per modo di dire. Testi locuzionali semiautomatici,<br />

Biblioteca Oplepiana N. 10, in OPLEPO, La Biblioteca Oplepiana, cit., p. 150.<br />

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