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Oplepo: scrittura à contrainte e letteratura potenziale - Paolo Albani

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avvicinano molto alle riscritture e alle manipolazioni testuali dell’Ouvroir.<br />

Queste ultime rientrano di diritto nelle categorie genettiane di intertestualit<strong>à</strong><br />

e ipertestualit<strong>à</strong>. Con il primo termine si indica «la presenza effettiva di un<br />

testo in un altro» 12 : si tratta, quindi, di citazioni, plagi e allusioni.<br />

L’ipertestualit<strong>à</strong> è, invece, la relazione che si stabilisce tra un testo B, detto<br />

ipertesto, e un testo anteriore A, l’ipotesto, sul quale il testo secondo si<br />

innesta come un testo di secondo grado, che deriva e trasforma il testo di<br />

partenza.<br />

Tra i progetti conservati negli archivi dell’Oulipo (progetti che hanno<br />

naturalmente lo stesso valore delle opere portate a termine, dal momento<br />

che è la qualit<strong>à</strong> della regola il punto preminente della <strong>letteratura</strong> <strong>potenziale</strong>),<br />

vi sono alcune proposte di ri-scritture decisamente sorprendenti. Ad<br />

esempio, quello di «riscrivere l’Odissea immaginando Ulisse<br />

completamente incapace di spostarsi» 13 , o quello di rifare un Amleto in cui<br />

l’ordine degli avvenimenti sia completamente capovolto. Si tratta di idee<br />

che, pur non avendo trovato esecuzione, presentano in modo molto chiaro<br />

gli elementi della trasformazione: un primo testo, generalmente molto noto,<br />

a cui si applica una <strong>contrainte</strong> specifica che, come un reagente chimico,<br />

provoca una serie di alterazioni alla materia prima che risulta, poi,<br />

totalmente o parzialmente trasformata in base alle reazioni indotte.<br />

La Biblioteca Oplepiana contiene alcuni di questi esperimenti. La<br />

plaquette n. 11, dal titolo L’isola teletrasportata, nasce, ad esempio, da una<br />

gara indetta dall’oplepiano Sal Kierkia, il quale propone la sfida di scrivere<br />

suggeritore, in «Il Corriere della Sera», 19 ottobre, 1985. Si tratta, evidentemente, di un<br />

altro tratto che avvicina gli Oulipiani agli Anciens nella tradizionale querelle contro i<br />

Modernes.<br />

12 GÉRARD GENETTE, Palinsesti, La <strong>letteratura</strong> al secondo grado, cit., p. 4.<br />

13 MARCEL BÉNABOU, Per una storia dell’OuLiPo tra Francia e Italia: l’esempio Calvino,<br />

cit., p. 19.<br />

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