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Oplepo: scrittura à contrainte e letteratura potenziale - Paolo Albani

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III. 2 La transtestualit<strong>à</strong>.<br />

In Palinsesti, Gérard Genette definisce la transtestualit<strong>à</strong> «tutto ciò che<br />

mette il testo in relazione, manifesta o segreta, con altri testi» 6 . Si tratta di<br />

un assunto valido, in linea teorica, per i testi di tutta la <strong>letteratura</strong> e per ogni<br />

opera d’arte in genere, che da sempre sono costruiti a ridosso di altre opere e<br />

di altri testi, a cui si ispirano, da cui dipendono, di cui rappresentano la<br />

traduzione, la continuazione o la negazione. Il filologo Piero Boitani<br />

afferma, infatti, che «la <strong>letteratura</strong> è un albero gigantesco, ma le radici sono<br />

sempre le medesime, e la ri-<strong>scrittura</strong> è il principio che ne governa la<br />

crescita» 7 . Se ogni testo di ogni epoca può, dunque, essere considerato una<br />

ri-<strong>scrittura</strong>, e quindi una trasformazione di uno o più testi precedenti, questo<br />

fenomeno è altresì evidente e caratteristico del periodo postmoderno.<br />

Il termine “postmoderno”, come si è accennato, ci indica non solo che<br />

siamo di fronte ad un clima culturale che non propone un’istanza ideologica<br />

o poetica nuova e inedita (e, quindi, un nuovo e inedito nome), ma<br />

suggerisce l’idea di un fenomeno che si colloca semplicemente “dopo” in<br />

senso cronologico: dopo il moderno e non contro il moderno. Il moderno e<br />

tutta la sua tradizione artistica e letteraria non sono da rifiutare, ma da<br />

accogliere in un sistema che rifiuti le gerarchie estetiche e si ponga come lo<br />

specchio di una realt<strong>à</strong> sempre più complessa e spesso indecifrabile. Il<br />

postmoderno restituisce, in qualche modo, il caos di cui si nutre; lo studioso<br />

egiziano Ihab Hassan ha, infatti, recentemente affermato che il moderno è il<br />

periodo del leggibile, quando ancora la realt<strong>à</strong> può essere codificata e<br />

rappresentata razionalmente in una visione definita, mentre il postmoderno è<br />

6 GÉRARD GENETTE, Palinsesti, La <strong>letteratura</strong> al secondo grado, cit., p. 3.<br />

7 PIERO BOITANI, Ri-scritture, Bologna, Il Mulino, 1997, p. XII.<br />

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