Oplepo: scrittura à contrainte e letteratura potenziale - Paolo Albani
Oplepo: scrittura à contrainte e letteratura potenziale - Paolo Albani
Oplepo: scrittura à contrainte e letteratura potenziale - Paolo Albani
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
La <strong>contrainte</strong>, quindi, esiste essenzialmente quando il testo entra in contatto<br />
con qualcosa e qualcuno che lo manipola che ne forza gli elementi: il testo è<br />
<strong>potenziale</strong> non di per sé, ma quando viene letto o composto. Per questa<br />
ragione, la <strong>letteratura</strong> oplepiana è sempre un gioco a due, è un processo, una<br />
pratica più che un consumo di materiale letterario inerte.<br />
Un altro carattere tipico della <strong>contrainte</strong>, riscontrato anche da Schiavetta, è<br />
la sistematicit<strong>à</strong>, ovvero la regolarit<strong>à</strong> con cui la regola è applicata al testo.<br />
Essa, infatti,vale in genere per l’intero testo, non si limita ad un suo punto<br />
specifico. In questo senso, dunque, A Silvia di Giacomo Leopardi, con il<br />
suo anagramma Silvia-salivi che racchiude la prima strofa della canzone,<br />
non è un testo <strong>à</strong> <strong>contrainte</strong>, mentre Don Evané Marquy di Raymond<br />
Queneau, poema in cui ciascun verso è l’anagramma del titolo (che<br />
contemporaneamente è l’anagramma del nome dell’autore), data la<br />
sistematicit<strong>à</strong> della costrizione, rientra nella sfera dei testi <strong>à</strong> <strong>contrainte</strong>.<br />
La natura dinamica della <strong>contrainte</strong>, la sua sistematicit<strong>à</strong>, insieme alla rarit<strong>à</strong><br />
della regola e al grado di difficolt<strong>à</strong> della sua applicazione, sono criteri che<br />
aiutano a definire le costrizioni oplepiane, ma che ancora non compiono<br />
classificazioni più precise e rigorose. Pertanto, nel procede ad un’analisi<br />
delle plaquettes, si è deciso di individuare alcuni filoni testuali che<br />
percorrono la produzione del gruppo in modo trasversale e che rientrano<br />
nelle cifre stilistiche del clima postmoderno e contemporaneo, in cui<br />
l’esperienza dell’<strong>Oplepo</strong> si colloca.<br />
Decisamente postmoderna è la categoria del ri-uso testuale, ovvero quella<br />
che fa della transtestualit<strong>à</strong> il suo centro propulsore: partendo da un testo<br />
esistente, e generalmente piuttosto noto, l’autore oplepiano compie<br />
riscritture e trasposizioni che generano un secondo testo che, nonostante sia<br />
130