Oplepo: scrittura à contrainte e letteratura potenziale - Paolo Albani
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l’editore è Castor Astral) e La Biblioteca Oplepiana (che per ora conta un<br />
solo volume di 24 plaquettes, edito da Zanichelli nel 2005).<br />
La scelta di pubblicare in questo modo non risponde tanto al desiderio di<br />
presentarsi come un tipo di <strong>letteratura</strong> d’élite, quanto piuttosto di rispondere<br />
allo scopo ultimo dell’Oulipo e dell’<strong>Oplepo</strong>, che è quello di presentare brevi<br />
saggi dimostrativi della creazione <strong>à</strong> <strong>contrainte</strong>, piccole proposte di lavoro<br />
che non hanno il senso di opere finite, ma quello di suggerimenti che<br />
sollecitino altre possibili esecuzioni potenziali. Le raccolte collettive si<br />
configurano, così, come veri e propri serbatoi di idee per scritture possibili.<br />
In questo senso, come si è gi<strong>à</strong> visto, gli Oplepiani si pongono al di qua del<br />
valore eminentemente letterario ed artistico. Come sottolinea Stefano<br />
Bartezzaghi in un articolo apparso su «La Repubblica» all’uscita del primo<br />
volume della Biblioteca Oplepiana,<br />
ciò che può rendere questi giochi interessanti anche per chi non fa parte<br />
dell’<strong>Oplepo</strong> è la possibilit<strong>à</strong> di ispirarsi a essi per trovarne di propri, come<br />
esercizio di stile e scuola di <strong>scrittura</strong> 42 .<br />
La fondazione del gruppo italiano ha, in effetti, soprattutto in origine e in<br />
particolare con l’Istituto di protesi letteraria, intenti spiccatamente ludici e<br />
non troppo ambiziosi dal punto di vista letterario, anche per la presenza<br />
massiccia tra le sue fila di enigmisti e ludolinguisti. La tradizione di giochi<br />
verbali in Italia ha, oltretutto, uno statuto diverso rispetto a quello di cui<br />
gode oltralpe, dove l’Oulipo non ha fatto che estremizzare una tradizione<br />
gi<strong>à</strong> viva e considerata anche negli ambienti letterari colti:<br />
42 STEFANO BARTEZZAGHI, La scienza applicata alla fantasia, cit., p. 46.<br />
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