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Oplepo: scrittura à contrainte e letteratura potenziale - Paolo Albani

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conferita ex nihilo da un essere superiore, bensì come una procreazione che<br />

coinvolge due principi ugualmente materiali. 5<br />

Sul concetto di creazione-procreazione si torner<strong>à</strong> più avanti. Per ora, è<br />

importante segnalare questa concezione del poeta come homo faber, come<br />

artigiano che, grazie alle sue personali capacit<strong>à</strong> intellettive, manipola il<br />

linguaggio poetico, anch’esso materiale, togliendo all’afflato creativo ogni<br />

mistero e sacralit<strong>à</strong> imperscrutabile. La creazione (che, come si vedr<strong>à</strong>, sar<strong>à</strong><br />

sempre in qualche modo una ri-creazione) è prodotto consapevole e<br />

tangibile della volont<strong>à</strong> umana. Secondo Raymond Queneau, che dell’arte<br />

<strong>potenziale</strong> è ritenuto uno dei maggiori teorici, «non c’è <strong>letteratura</strong> se non<br />

volontaria» 6 . Questa condicio sine qua non porta il francese a rifiutare,<br />

inevitabilmente, anche gli approcci di <strong>scrittura</strong> automatica surrealista 7 , in cui<br />

«il sonno ipnotico, il sogno, le manifestazioni del caso diventavano gli spazi<br />

privilegiati per mostrare, in presa diretta, e senza mediazioni stilistiche, i<br />

movimenti dell’ispirazione» 8 . I surrealisti, quindi, tanto quanto i romantici,<br />

intendono l’ispirazione come un fatto involontario e indotto da elementi<br />

5 RUGGERO CAMPAGNOLI-YVES HERSANT (a cura di), Oulipo La <strong>letteratura</strong> <strong>potenziale</strong><br />

(Creazioni Ri-creazioni Ricreazioni),Clueb, Bologna, 1985, p. 6. Qui come altrove, i<br />

corsivi privi di indicazione contraria sono da ritenersi originali.<br />

6 IVI, p. 32.<br />

7 Raymond Queneau aveva, in realt<strong>à</strong>, precedentemente militato tra le fila del Surrealismo<br />

francese: il suo primo incontro con André Breton risale al novembre 1924 e dal gennaio<br />

dell’anno successivo è un assiduo frequentatore del café Certa, luogo di incontro dei<br />

surrealisti parigini. Il 27 gennaio 1925 è tra i firmatari della Déclaration du 27 janvier<br />

1925, che segna la sua adesione ufficiale al movimento. Da allora, pubblica diversi testi<br />

sulla rivista «La Révolution surréaliste». Nel 1929 entra in conflitto con Breton e<br />

abbandona il gruppo. I suoi scritti surrealisti sono pubblicati nella raccolta postuma curata<br />

da Claude Debon (RAYMOND QUENEAU, Oeuvres Complètes, Paris, Gallimard, 1989).<br />

La lettura degli stessi è interessante in vista degli sviluppi poetici dell’autore posteriori alla<br />

sua fase surrealista: Queneau, infatti, rigetter<strong>à</strong> le istanze surrealiste pur mantenendo vivi<br />

nella sua produzione alcuni temi e alcuni campi d’indagine: «le rêve, le cinéma, le refus des<br />

mystiques, l’intérêt pour les fous, l’affirmation du désespoir absolu, le prurit de l’écriture et<br />

le sens aigu de l’autre- le lecteur- , qui trans forme la confidence en renard ironique sur<br />

soi.» (CLAUDE DEBON, Notices, notes et variantes, in IVI, p. 1600).<br />

8 BRUNELLA ERULI, Stand by, in OPLEPO, La Biblioteca Oplepiana, Bologna, Zanichelli,<br />

2005, p.16.<br />

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