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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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Ben presto si sono accese con fiammelle tremanti alla brezza della notte altre luci, in<br />

bidoni di benzina, per segnalare i corridoi per le nostre truppe attraverso i campi minati.<br />

In un tempo relativamente breve ci siamo portati avanti, attraversando d’un colpo i due<br />

primi campi minati ed espugnando i nostri obiettivi alla baionetta.<br />

Mentre gli Highlanders, preceduti dalla banda di cornamuse in kiit, riducevano al silenzio<br />

le postazioni nemiche attaccando con la baionetta e a raffiche di mitra, altre truppe<br />

britanniche, australiane, neozelandesi e sudafricane avanzavano su tutta la linea del<br />

fronte. Prima dell’alba erano stati compiuti progressi considerevoli.<br />

I nostri mezzi corazzati si sono infilati dietro la fanteria e si sono schierati, preparandosi<br />

ad attaccare i carri tedeschi all’interno delle stesse linee nemiche. Questa è una<br />

innovazione nella tattica di guerra del deserto, prima fondata sul principio che i carri<br />

armati devono aprire il passaggio alla fanteria.<br />

Mi è stato detto che il successo degli attacchi russi contro gli elementi avanzati delle<br />

divisioni corazzate tedesche durante la battaglia di Stalingrado ha ispirato questo<br />

cambiamento tattico. C’è un altro fattore importante: facendo prima avanzare la<br />

fanteria con la protezione del fuoco di sbarramento dell’artiglieria per aprire il cammino<br />

ai carri, questi si possono schierare in formazioni massicce, dopo avere attraversato i<br />

campi minati ed affrontare tutti insieme il grosso delle forze corazzate avversarie,<br />

invece di disporsi in fila indiana e di avanzare offrendosi come bersaglio ai cannoni<br />

nemici.<br />

Nel settore che ho attraversato, abbiamo superato una terra di nessuno profonda Ottocento<br />

metri, disseminata di cespugli spinosi. Ogni tanto, quando i cannoni e le<br />

mitragliatrici tedesche rispondevano al nostro fuoco di sbarramento, ci buttavamo<br />

ventre a terra e cercavamo di scavare delle buche. In confronto al nostro massiccio<br />

cannoneggiamento, il fuoco nemico era comunque abbastanza scarso.

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