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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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Quindi, alla vigilia di El-Alamein, Montgomery, nuovo comandante in capo, dispone di<br />

2700 carri armati, 650 dei quali sono Sherman e Grant, e ne schiera – per la battaglia –<br />

oltre 1400, tenendo gli altri di riserva. Italiani e Afrikakorps hanno circa 500 carri ma<br />

soltanto trenta carri tedeschi – tutti del tipo Pz.Kpfw. IV, equipaggiato col 75 mm lungo<br />

– possono competere con gli Sherman; nel confronto col nemico, gli italiani sono in<br />

grado di allineare pochi esemplari di semoventi da 75/18: in generale la massa dei<br />

nostri carri – più di duecento M13 con cannone da 47 mm e molti L6 con cannoncini da<br />

20 mm, lo stesso calibro della contraerea – è inferiore alla media dell’avversario.<br />

La battaglia dei carri a El-Alamein si svolge in tre fasi. Nella prima (30 giugno – 27<br />

luglio) l’8ª Armata britannica è schierata fra il mare e la depressione intransitabile di El-<br />

Qattara: Rommel l’attacca ripetutamente a partire dal 2 luglio ma l’Afrikakonps e gli<br />

italiani non riescono ad avanzare; anzi, le forze britanniche si consolidano. Le forze<br />

dell’Asse sono così disposte: a nord, sul mare, la 15ª Panzerdivision e la «Littorio»; a<br />

sud, verso il deserto, la 21ª Panzerdivision e l’«Ariete». Una preoccupazione per<br />

Rommel è la scarsezza del carburante, che lo costringe a ridurre al minimo il movimento<br />

dei suoi corazzati.<br />

La seconda fase (dal 31 agosto al 3 settembre) è nota come «la battaglia di Alam-<br />

Halfa». Rommel attacca con quattro divisioni tedesche e sette italiane, penetra<br />

profondamente nelle linee avversarie ma non riesce ad accerchiare l’8ª Armata. È quindi<br />

costretto a tornare alle basi di partenza. Ad Alam-Halfa svaniscono le speranze dell’Asse<br />

di giungere al Nilo.<br />

La terza e ultima fase va dal 24 ottobre al 4 novembre 1942. Comincia con l’offensiva di<br />

Montgomery. Il feldmaresciallo inglese è dispostissimo a pagare un prezzo enorme pur<br />

di poter annientare le due Divisioni corazzate tedesche e le due italiane: ha infatti<br />

compreso che Rommel può far fronte a qualsiasi situazione finché disporrà di carri<br />

armati ma dovrà inesorabilmente cedere quando li avrà perduti. Dal canto suo Rommel<br />

non può contare sulla totale mobilità delle proprie forze tanto da aggirare il fronte<br />

avversario: prima di tutto, ha penuria di carburante; in secondo luogo perché, a sud,<br />

verso il cuore del deserto, il lungo sistema di campi minati dietro al quale sono<br />

appostati l’Afrikakorps e l’armata italiana termina con la depressione di El-Qattara,<br />

ostacolo naturale invalicabile per qualsiasi veicolo.<br />

Montgomery, sapendo di avere un’immensa superiorità di mezzi decide di logorare<br />

l’avversario con una manovra audace, che lo impegnerà al massimo: gli inglesi si<br />

apriranno un varco, al nord, fra Tel-el-Eisa e il Costone Miteiyria, proprio nei campi<br />

minati italo-tedeschi e, dalla breccia, defluiranno soltanto unità di fanteria per<br />

impegnare le opposte divisioni italo-tedesche.<br />

Alle 21.40 del venerdì 23 ottobre 1942 un uragano di fuoco si abbatte sulle linee<br />

dell’Asse: sparano 832 cannoni da 88 millimetri, 753 da 57 mm, 500 da 40 mm. Il<br />

bombardamento dura esattamente venti minuti; poi, alle 22, i soldati delle divisioni<br />

«Trento» e «Bologna» e i fanti della 164ª Divisione tedesca appena giunta in volo dai<br />

Balcani vedono apparire, in mezzo al fumo, i soldati inglesi a baionetta in canna che<br />

avanzano preceduti dai carri Scorpion, del tipo Mathilda ma dotati di pesanti rulli e di<br />

serpeggianti catene per far esplodere le mine.<br />

Così si inizia la battaglia e il punto d’attacco è stato scelto bene perché il generale<br />

Stumme ha una tale scarsità di proiettili di artiglieria che, ad un certo momento, sarà<br />

costretto a dare ordine di sospendere il fuoco. Tuttavia i campi minati, profondi ed<br />

estremamente insidiosi, rallentano la marcia britannica per cui la 51ª Divisione scozzese<br />

e la 1ª Divisione corazzata, all’alba di sabato 24, sono ancora bloccate al Costone<br />

Kidney e, nella tarda mattinata, avranno percorso soltanto una decina di chilometri<br />

subendo comunque ingenti perdite.

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