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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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Se è vero che, sul piano della fiducia, il nuovo comandante dell’8ª Armata riesce, con<br />

trucchi degni di un agente pubblicitario, ad infondere ai suoi uomini un entusiasmo mai<br />

visto prima, è altrettanto vero che, sui piano della strategia, non porta grandi<br />

innovazioni. Correlli Barnett, che è forse il suo critico più severo, ha ampiamente<br />

dimostrato come tutte le sue mosse si basassero, fin dal giorno della sua nomina, sui<br />

piani già studiati e in minima parte applicati da Auchinleck e Dorman-Smith. «Questi<br />

piani divennero ora i “suoi”», scrive lo storico britannico, «né nei suoi due libri, né alla<br />

TV, Montgomery ha mai accennato al fatto che la battaglia di Alam Halfa fu combattuta<br />

su un piano concepito da Dorman-Smith, approvato e iniziato da Auchinleck, e da difese<br />

fisse scavate molto prima che Montgomery lasciasse l’Inghilterra».<br />

Così, quando Montgomery piomba al Cairo come un missionario tra uno stuolo di pagani<br />

da convertire, la pappa è già a buon punto di cottura. Auchinleck era stato silurato<br />

perché, come Wavell prima di lui, si rifiutava di attaccare dove, come e quando voleva<br />

Winston Churchill. Montgomery, dopo la battaglia di Alam Halfa, non soltanto non<br />

contrattacca subito il nemico, che forse potrebbe essere sbaragliato, ma chiede a<br />

Churchill, per passare all’offensiva, molto più tempo di quello preteso da Auchinleck<br />

prima di lui. All’inizio di agosto, difatti, il comandante del Medio Oriente si proponeva di<br />

passare al contrattacco nella seconda metà di settembre. Montgomery aspetterà<br />

addirittura fino al 23 ottobre, subordinando la propria azione allo sbarco americano e<br />

fissandone la data in modo tale (tredici giorni prima dell’Operazione Torch) da<br />

premunirsi contro la sconfitta. Era evidente, infatti, che una volta avvenuto lo sbarco,<br />

Rommel, per non farsi sorprendere alle spalle, lontanissimo dalle proprie basi, avrebbe<br />

dovuto cominciare a ritirarsi,<br />

Ciò significa, in parole povere, che la seconda battaglia di El-Alamein, costata non poco<br />

agli inglesi in termini di vite umane e materiale bellico, fu probabilmente, per usare la<br />

definizione di Correlli Barnett, «una battaglia inutile». La fine dell’armata tedesca nel<br />

Nord Africa era segnata dagli sbarchi americani. Queste forze costrinsero Rommel ad<br />

evacuare le robuste difese di El Agheila. A maggior ragione lo avrebbero obbligato a<br />

disimpegnarsi dalle più precarie posizioni di El-Alamein. «Se l’8ª Armata avesse ritardato<br />

il suo attacco fino al momento in cui Rommel, lasciato il riparo delle sue difese fisse,<br />

avesse cominciato a ritirarsi, si sarebbe potuto distruggere completamente la<br />

Panzerarmee con poca fatica» scrive Correlli Barnett. «Rommel infatti non avrebbe<br />

avuto speranze, dovendo proteggere novantamila uomini di fanteria non motorizzata<br />

con soli duecento carri armati, di fronte al dominio britannico dell’aria, a millecento tank<br />

e ad un’armata completamente motorizzata di duecentoventimila uomini».<br />

La seconda battaglia di El-Alamein, accuratamente programmata ed eseguita, era<br />

l’ultima possibilità che aveva l’Inghilterra per risollevare il proprio prestigio offuscato da<br />

un anno di sconfitte prima di cedere definitivamente il passo alla strapotenza industriale<br />

e bellica dell’alleato americano. Sia Churchill che Montgomery dovettero intuirlo<br />

chiaramente, e nessuno dei due se la lasciò sfuggire. Fu, per entrambi, una vittoria<br />

«politica». Il primo ministro poté finalmente sciogliere le funi che legavano le sue<br />

campane. Montgomery gettò le basi della sua leggenda.<br />

Figlio di un pastore anglicano di origine irlandese che aveva retto per una dozzina d’anni<br />

una diocesi in Australia, Bernard Law Montgomery era nato in un sobborgo di Londra il<br />

17 novembre 1887. Da ragazzo si dimostra un buon sportivo, eccellendo nel rugby e nel<br />

nuoto. Avviato alla carriera delle armi, frequenta l’accademia militare di Sandhurst, dove<br />

si distingue per gli scherzi atroci che si diverte a fare ai compagni, e ne esce nel 1908<br />

col grado di sottotenente. La Prima Guerra Mondiale lo trova in Francia, col corpo di<br />

spedizione britannico. Promosso capitano quasi subito per meriti acquisiti sul campo di<br />

battaglia, ferito più volte in combattimento. Montgomery si guadagna, prima della fine,

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