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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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etiopica, nel 1935 era generale di corpo d’Armata e si era distinto durante la campagna<br />

per la conquista dell’impero africano.<br />

Nominato da Mussolini, che apprezzava il suo stato di servizio, comandante del corpo di<br />

spedizione in Spagna, aveva preso parte diretta alle battaglie di Santander e delle<br />

Asturie tra il 1937 e il 1938, anno in cui era stato nominato generale d’Armata. Un<br />

segno della considerazione che il regime fascista aveva per lui era stata la sua nomina a<br />

Senatore del Regno nel 1939. Mantenuto in servizio malgrado l’età, n~l dicembre del<br />

1940 aveva assunto la carica di governatore delle Isole dell’Egeo.<br />

Alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale Bastico fu epurato per le sue passate<br />

collusioni col regime, ma già nel 1947 fu assolto in seconda istanza e reintegrato nel<br />

suo grado di Maresciallo d’Italia. Pur comparendo ancora a qualche manifestazione<br />

patriottica e dando la sua adesione a iniziative volte a sostenere i valori militari nei<br />

giovani, il vecchio Maresciallo rifiutò di prendere parte diretta, pur sollecitato da più<br />

parti, alla vita politica italiana nel dopoguerra. È morto a Roma nel 1972.<br />

Gianfranco Romanello<br />

Auchinleck: il salvatore del Medio Oriente<br />

Per tutto il tempo che passò alla testa delle forze del Commonwealth nel Medio Oriente,<br />

dal giorno in cui assunse le sue nuove funzioni (5 luglio 1941) a quello in cui fu<br />

bruscamente esonerato dal comando (7 agosto 1942), il generale Auchinleck si trovò a<br />

dover combattere una guerra su due fronti. Asperrima quella contro le forze dell’Asse<br />

che, galvanizzate dalla presenza di un trascinatore come Rommel, misero a dura prova<br />

le sue capacità. Non meno aspra quella contro Churchill, che si concluse con la sua<br />

sconfitta.<br />

Per paradossale che possa sembrare, ad espellere il suo degno avversario dal teatro di<br />

operazioni nordafricano non fu il generale tedesco con la forza delle armi ma il primo<br />

ministro britannico con la sua proverbiale impazienza. Per tutta l’estate del 1941<br />

Churchill tempesta il comando del Cairo di pressanti inviti a lanciare un’offensiva. Il<br />

primo di essi è già sul tavolo di Auchinleck quando il generale deve ancora prendere<br />

possesso dell’ufficio. Gli altri si susseguono a breve distanza l’uno dall’altro. Le reazioni<br />

di Auchinleck sono prudenti. L’esercito che ha trovato nel Nord Africa non è in grado,<br />

secondo il nuovo comandante in capo, di passare all’attacco prima del 15 novembre.<br />

Churchill scalpita, ma deve rassegnarsi. Quell’autunno, finalmente, ha luogo la sospirata<br />

offensiva. Purtroppo si tratta di una vittoria di Pirro. All’inizio dell’anno seguente<br />

Rommel infatti riconquista l’intera Cirenaica, costringendo gli inglesi ad attestarsi sulla<br />

linea Gazala-Bir Hacheim.<br />

Riprende la polemica fra Churchill e Auchinleck, che dopo lunghe e giustificate<br />

esitazioni, promette al primo ministro di attaccare il 15 giugno. Rommel, però lo batte<br />

sul tempo e la progettata offensiva britannica si trasforma in una nuova sconfitta. Il 23<br />

giugno 1942 la situazione appare così grave che Auchinleck, assumendosi ogni<br />

responsabilità, dichiara di essere pronto a dare le dimissioni. «Il corso sfavorevole della<br />

recente battaglia in Cirenaica, culminato nella disastrosa capitolazione di Tobruk, mi<br />

costringe a chiedervi seriamente di considerare se sia il caso di mantenermi al mio<br />

posto», scrive a Churchill. « […] Io personalmente mi sento in grado d continuare e ho<br />

una ragionevole fiducia di riuscire a cambiare in tempo le sorti della partita. Tuttavia,<br />

non c’è dubbio che in una situazione come l’attuale sangue nuovo e nuove idee nei<br />

comandi possono creare proprio la differenza necessaria a trasformare uno scacco in un<br />

successo».<br />

Churchill respinge l’offerta con magnanime parole, ma si tiene prudentemente la lettera<br />

nel cassetto. Verrà buona di lì a qualche mese, quando, bisognoso per motivi elettorali

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