20.05.2013 Views

SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

meno di quattro uomini, quando non c’erano da percorrere più di 20 o 25 chilometri,<br />

era qualcosa di incredibile».<br />

Ed ecco quanto ha scritto lo storico ufficiale della marina americana a proposito,<br />

appunto, di Anzio: «Quella di Anzio è stata l’unica operazione anfibia eseguita sul teatro<br />

di guerra mediterraneo nella quale l’esercito si dimostrò incapace di sfruttare<br />

rapidamente uno sbarco riuscito in modo perfetto, e in cui il nemico riuscì a contenere<br />

per un lungo periodo di tempo le forze alleate entro la testa di ponte. In tutta la guerra,<br />

niente si può paragonare ad Anzio. Perfino la campagna di Okinawa, nello scacchiere<br />

del Pacifico, fu notevolmente più breve».<br />

Ed ecco ora invece l’opinione espressa su questi stessi avvenimenti dal nostro<br />

personaggio, il generale Lucian King Trescott, il quale visse il dramma di Anzio in un<br />

primo tempo come comandante della 3ª Divisione di fanteria e, in un secondo tempo,<br />

come comandante di corpo d’armata sostituendosi al generale Lucas.<br />

«Tutti gli strateghi da caffè», scrive Truscott in un rapporto redatto alcuni anni dopo la<br />

guerra, «non cesseranno mai di discutere e di recriminare nell’illusione che ad Anzio ci<br />

sia stata un’occasione mancata, di cui un qualche moderno Napoleone avrebbe saputo<br />

approfittare per slanciarsi sui Colli Albani, gettare lo scompiglio nelle linee di<br />

comunicazione tedesche e galoppare trionfalmente sino a Roma. Simili idee sono<br />

estremamente ingenue e rivelano una totale incomprensione del problema militare<br />

quale allora si presentava. Noi dovevamo costituire una solida difesa avanzata della<br />

testa di ponte, per impedire al nemico di attaccare le spiagge. Se avessimo trascurato<br />

questa precauzione l’artiglieria tedesca e i distaccamenti avversari operanti sui fianchi<br />

avrebbero potuto tagliarci fuori dalla costa, impedendo lo sbarco delle truppe, dei<br />

rifornimenti e dei materiali».<br />

Si deve a lui la liberazione di Bologna<br />

«Il 24 gennaio», continua Truscott, «cioè il giorno J + 2, la mia 3ª Divisione di fanteria,<br />

sostenuta da tre battaglioni di rangers e dal 504° Reggimento di paracadutisti fu<br />

schierata sulla linea di difesa più avanzata, su di un fronte di più di trenta chilometri». Il<br />

generale Truscott non ha dunque il minimo dubbio. Aggiunge anzi, che a suo parere<br />

l’alto comando alleato commise un grosso errore sopravvalutando l’effetto psicologico<br />

che la semplice notizia di uno sbarco anglo-americano, alle spalle della sua 10ª Armata,<br />

avrebbe ottenuto sul morale avversario.<br />

Sta di fatto che la «fiacchezza» con cui fu condotta l’operazione di sbarco ad Anzio non<br />

venne in alcun modo addebitata a Truscott che anzi, come è già stato detto, si vede<br />

affidare appena un mese dopo il comando del 6° Corpo d’armata, al posto di Lucas, e<br />

dirige di conseguenza tutto il complesso di manovre che condurranno il 4 giugno alla<br />

liberazione di Roma.<br />

Sempre con il 6° Corpo d’armata, questa volta però inquadrato nella 7ª Armata USA<br />

(generale Patton), Truscott partecipa il 15 agosto 1944 allo sbarco nella Francia<br />

meridionale e prende parte alla velocissima avanzata, quasi una cavalcata inarrestabile,<br />

su per la vallata del Rodano fino a Lione e oltre.<br />

Promosso tenente generale nel dicembre 1944, Truscott viene proposto al comando<br />

della 5ª Armata USA, sempre agli ordini del generale Clark che a sua volta è diventato<br />

comandante del 15° Gruppo d’armate, e ritorna quindi sul fronte italiano. Sarà Truscott<br />

a dirigere la battaglia del Po, nella primavera del 1945, e si deve a lui la liberazione di<br />

Bologna. Morirà a Washington nel 1965.<br />

Umberto Oddone

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!