20.05.2013 Views

SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

infine come istruttore, nella scuola di cavalleria di Fort Riley. Tutto sommato, una<br />

carriera normale.<br />

Organizza le prime unità di rangers<br />

Il suo «momento della verità» si ha alla fine del 1941, quando cioè gli Stati Uniti si<br />

trovano indotti, per la seconda volta in un secolo, a prendere le armi a fianco della Gran<br />

Bretagna. Promosso generale di brigata (o, come dicono nelle forze armate USA,<br />

brigadiere generale), Truscott viene spedito in Inghilterra in missione riservata, su sua<br />

domanda. In sostanza, egli si dedica da quel momento allo studio dei commando<br />

britannici, come sono reclutati, scelti, organizzati, equipaggiati, armati, allenati e ne<br />

segue da vicino le spericolate imprese, dalla Norvegia per l’acqua pesante, alle coste<br />

birmane, all’assalto sferrato, peraltro vanamente, in Libia contro il Gran Quartier<br />

generale di Rommel. In poco tempo Truscott decide di imitare gli inglesi e crea si può<br />

dire dal nulla una sua brigata di rangers. Ma Truscott non si limita ad organizzare;<br />

sprezzando qualunque consiglio di prudenza, partecipa personalmente il 19 agosto 1942<br />

allo sbarco di sorpresa a Dieppe.<br />

L’impresa combinata inglese-canadese-americana, come si ricorderà, non va oltre<br />

l’angusta spiaggia ghiaiosa. L’ordine di reimbarcare precipitosamente la truppa viene<br />

dato alle 9 del mattino ma dei 6000 uomini impiegati 3000 restano sul continente, morti<br />

o prigionieri.<br />

Uno scacco, dunque, almeno in apparenza. In realtà è stata la prima azione di sbarco di<br />

una certa portata in cui si siano cimentati gli americani, e Truscott è presente. Nel<br />

novembre successivo ancora Truscott sbarca in Marocco alla testa di una particolare<br />

«task force» incaricata di impadronirsi di Fort Lyautey, e ci riuscirà. Nel marzo 1943<br />

(mentre si avviano a conclusione le operazioni nell’Africa Settentrionale) Truscott<br />

assume il comando della 3ª Divisione di fanteria USA e partecipa, nel quadro della 7ª<br />

Armata guidata dal generale Patton, alle operazioni in Sicilia.<br />

Da quel momento, Truscott prende parte a tutte le operazioni più importanti della 5ª<br />

Armata in Italia a cominciare dallo sbarco a Salerno, il 18 settembre, per rinforzare con<br />

la sua 3ª Divisione la testa di ponte faticosamente stabilita dieci giorni prima,<br />

nell’ambito della 5ª Armata del generale Mark Wayne Clark, da un gruppo d’assalto di<br />

170.000 uomini guidati dal generale McCreary. Trasferito al 6° Corpo d’armata<br />

(generale Lucas) Truscott partecipa quindi il 22 gennaio 1944 allo sbarco di Anzio, che<br />

avrebbe dovuto aprire subito la via di Roma.<br />

Non c’è dubbio che lo sbarco di Anzio sia stato sostanzialmente un fallimento, come fu<br />

un «quasi fallimento» il precedente attacco a Salerno. Gli storici discuteranno all’infinito,<br />

in futuro, se nell’uno come nell’altro caso era possibile, da parte anglo-americana,<br />

accelerare e rendere più incisive le operazioni («con maggior coraggio morale», giunse<br />

a dire un critico) così da rendere inefficaci le pur prontissime contromisure dei tedeschi,<br />

e in particolare di quel genio della strategia difensiva che era il feldmaresciallo<br />

Kesselring. Certo, nelle due battaglie alle quali prende parte Truscott (Salerno e Anzio)<br />

la tecnica e la meticolosità tedesca prevalgono sull’improvvisazione anglosassone.<br />

Soprattutto l’azione su Anzio fu infelice. Non c’è dubbio che la lentezza nelle operazioni<br />

di sbarco vero e proprio, la cautela nello spiegare e spingere avanti persino le truppe<br />

esploranti fecero perdere agli Alleati, in quei giorni tra il 22 e il 28 gennaio 1944 una<br />

grande occasione. È noto che Churchill scrisse indignato al vice di Eisenhower, sir<br />

Harold Alexander: «Mi aspettavo di vedere un gatto selvatico scatenarsi fra le<br />

montagne. Che cosa vedo, invece? Una balena arenata sulle spiagge!». E nelle sue<br />

memorie si spiega meglio: «Lo spettacolo di quei diciottomila veicoli ammassati sulla<br />

spiaggia nel 14° giorno (4 febbraio) per 70.000 uomini soltanto, ossia un veicolo per

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!