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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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A far crollare definitivamente le sue speranze è un ufficiale italiano, il tenente colonnello<br />

Giuseppe Montezemolo, che la sera del 5 dicembre arriva con un messaggio del<br />

comando supremo. Questo messaggio dice che per almeno un mese sarà impossibile<br />

fargli giungere rifornimenti o rinforzi via mare. In tali condizioni la ritirata diventa<br />

inevitabile. Con pochissimi carri ancora in efficienza e i depositi di munizioni in via di<br />

esaurimento, Rommel avanza la proposta di evacuare l’intera Cirenaica. Bastico si<br />

oppone, e l’ufficiale ha uno scatto di nervi. La colpa della sconfitta, prorompe, è dei<br />

generali italiani, che non hanno mai voluto collaborare lealmente con lui. Si mettano il<br />

cuore in pace, al comando supremo: Rommel non soltanto ha deciso di ritirare le<br />

proprie divisioni fino a Tripoli ma addirittura, per non cadere prigioniero degli inglesi, di<br />

farsi internare nella neutrale Tunisia.<br />

È soltanto uno sfogo, si capisce. La ritirata di Rommel si arresterà ben prima di Tripoli.<br />

Per tutto il mese di dicembre le forze dell’Asse ripiegano sotto la pioggia attraverso la<br />

Cirenaica. Camion e carri s’impantanano nel fango. Carburante e munizioni<br />

scarseggiano. Di giorno gli aerei nemici attaccano le colonne con le mitragliatrici e con<br />

le bombe. Un alto ufficiale della Luftwaffe, il generale Hoffmann von Waldau, annota il<br />

20 dicembre nel suo diario che Rommel «ha deciso a favore di un’ulteriore ritirata,<br />

precisamente fino ad Agedabia. Impossibile giudicare se ha torto o ragione. È tutta<br />

questione di rifornimenti. Stiamo perdendo molto materiale, soprattutto aerei da<br />

trasporto: nella sola giornata di ieri, ben venti Junkers!». Lo stesso giorno il nuovo<br />

comandante della 90ª Divisione leggera riassume così la situazione: «Nessuno sa<br />

indicare una via di scampo. Gli inglesi ci sono enormemente superiori di numero. Il<br />

mistero è perché ci seguono con tanta lentezza. Più e più volte ci hanno dato modo di<br />

sfuggire all’accerchiamento. C’è un’unica spiegazione: hanno un sacrosanto timore del<br />

generale Rommel e della sua capacità di agire di sorpresa. Ecco il motivo per cui ci<br />

tallonano con tanta esitazione».<br />

Veramente c’è anche un’altra ragione. Più l’8ª Armata si allontana dal Cairo, più le sue<br />

linee di rifornimento si allungano e si assottigliano, stiracchiandosi come vecchi elastici.<br />

Il deserto riconferma la sua legge paradossale: chi avanza troppo in fretta si trova ben<br />

presto a mal partito; chi arretra si rafforza e si sente più sicuro. Prima che l’anno finisca<br />

El-Gazala, Derna e Bengasi cadono l’una dopo l’altra nelle mani degli inglesi. Ai primi di<br />

gennaio tutte le forze dell’Asse sono schierate sulla linea di Mersa Brega, alla frontiera<br />

con la Tripolitania. La lunga ritirata, che Rommel è riuscito a portare a termine senza<br />

subire gravi perdite, non ha intaccato la fiducia di Hitler nel suo ufficiale prediletto. «So<br />

di poter contare sul mio Panzergruppe anche in vista del nuovo anno», dice il suo<br />

messaggio di Capodanno.<br />

Gli auguri del Führer sono sempre bene accetti, ma contano meno delle bombe di<br />

Kesselring. Questi, da qualche settimana, sta rovesciando dalle basi siciliane una<br />

tempesta di fuoco su Malta. Gli U-Boote di Dönitz incrociano nel Mediterraneo tenendo a<br />

bada i resti della flotta britannica. L’alleggerimento in mare e in cielo finisce quasi per<br />

normalizzare la situazione dei trasporti e dei rifornimenti tedeschi proprio nel momento<br />

in cui gli inglesi incontrano le massime difficoltà logistiche. L’8ª Armata, ricorderà Alan<br />

Moorehead, «era come una pianta sana che non ha acqua a sufficienza». Mentre<br />

Rommel di giorno in giorno vede aumentare le proprie forze, le lunghe carovane con i<br />

rifornimenti per gli inglesi sprofondano fino ai mozzi delle ruote nel rosso fango libico.<br />

Il capolavoro di Rommel

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