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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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Gambara, parlando con Ciano, definisce un «grave errore» l’attacco a Tobruk voluto da<br />

Cavallero per far piacere al duce e agli alleati. «Se si continua di questo passo si perde<br />

la guerra», conclude il generale italiano. Altri avvertimenti giungono da Berlino ma<br />

Rommel, tutto preso dalla preparazione dell’attacco alla piazzaforte assediata, preferisce<br />

ignorarli. Al Cairo, in effetti, sono a buon punto i preparativi dell’Operazione Crusader,<br />

dalla quale Churchill si aspetta grandi cose.<br />

«Le forze britanniche», scrive Alan Moorehead, «dovevano attaccare il mattino del 18<br />

novembre. I tedeschi intendevano invece attaccare Tobruk il 23. Nessuna delle due<br />

parti era a conoscenza dei piani nemici, per quanto ne avesse un’idea abbastanza<br />

esatta. Naturalmente noi non avremmo attaccato il 18, se avessimo saputo con certezza<br />

che Rommel intendeva iniziare le sue operazioni contro Tobruk alcuni giorni dopo.<br />

Sarebbe stato preferibile lasciare che Rommel scagliasse le sue forze contro quella<br />

piazzaforte, per attaccarlo poi alle spalle. D’altra parte, se Rommel avesse conosciuto<br />

esattamente l’ora in cui noi intendevamo attaccare, avrebbe rinunciato ai suoi piani<br />

contro Tobruk e disposto le sue forze diversamente».<br />

Il momento sembra favorevole agli inglesi. Tolta dalla Sicilia per essere impiegata nei<br />

Balcani, l’aviazione tedesca non può più tenere a freno le unità della flotta inglese che<br />

da Malta si avventurano nel Mediterraneo per martellarvi senza posa i convogli diretti in<br />

Libia. In agosto è andato perduto il 33% dei rifornimenti e dei rinforzi inviati a Rommel.<br />

In ottobre la cifra, già notevole, balza al 63%. Alla fine di settembre Mussolini si è<br />

impegnato a spedire rinforzi per via aerea alla media di 15.000 uomini al mese, ma<br />

trenta giorni dopo ne sono giunti a Tripoli appena 9000.<br />

Nell’autunno del 1941, le unità della Forza K, protette dai caccia lanciati dalle portaerei,<br />

saranno molto vicine a realizzare la totale interruzione delle rotte dei rifornimenti delle<br />

forze dell’Asse. E solo il trasferimento della 2ª Luftflotte agli ordini del feldmaresciallo<br />

Kesselring, nominato il 28 novembre comandante supremo del settore sud, ristabilirà<br />

l’equilibrio nei cieli: un equilibrio, come nota Walther Warlimont, «che poté assai presto<br />

essere portato, nel Mediterraneo centrale, ad un predominio pressoché assoluto». Alla<br />

svolta contribuirà decisamente l’immissione nel Mediterraneo di 26 sommergibili<br />

tedeschi e una ripresa dell’attività della Marina da guerra italiana.<br />

L’Operazione Crusader, seconda offensiva britannica in Cirenaica, dopo quella di Wavell<br />

contro Graziani, comincia il 18 novembre. Quel mattino Rommel sta tornando in aereo<br />

dall’Italia, dove ha trascorso due settimane di licenza con la moglie, quando alcuni<br />

reparti della nuova 8ª Armata sfondano, senza essere intercettati dai difensori, i<br />

reticolati della frontiera libico-egiziana e penetrano per parecchi chilometri in Libia prima<br />

che sia dato l’allarme. La sorpresa è assoluta e il piano di Auchinbeck semplicissimo. Si<br />

tratta, in primo luogo, di riconquistare la Cirenaica, aprendosi un varco in direzione di<br />

Tobruk, unendosi alle forze di quella guarnigione e isolando così, per annientarle, le<br />

truppe corazzate tedesche disseminate lungo la costa. Poi, se tutto andrà bene, si<br />

penserà a occupare la Tripolitania. Il confronto tra le forze in campo rivela una notevole<br />

superiorità numerica britannica. Contro i 724 carri inglesi (più 200 di riserva) Rommel<br />

può schierarne appena 260, ai quali vanno aggiunti i 154 carri italiani. Ma i panzer<br />

tedeschi sono dotati di cannoni più potenti, mentre gli inglesi manifestano la consueta<br />

superiorità in fatto di mezzi anticarro. L’Operazione Crusader, come ha scritto Guido<br />

Gigli, ha uno «strano andamento» ed è «tutta intessuta di mezzi scacchi e di mezzi<br />

successi». Il momento culminante, dopo un inizio favorevole agli inglesi che fa dire a<br />

Auchinleck, un po’ troppo prematuramente, di essere «soddisfattissimo della<br />

situazione», è il 23 novembre, la domenica in cui in Germania si commemorano i caduti<br />

in guerra. Quel giorno si svolge nella piana di Sidi Rezegh la più grande battaglia di carri<br />

armati che sia mai stata combattuta nel Nord Africa. Eroe del momento, per una volta,

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