20.05.2013 Views

SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Capitolo settantaduesimo<br />

Ebrei sotto Salò<br />

La mattina del 1° dicembre 1943 un telegramma cifrato del ministero dell’Interno della<br />

RSI – spedito alle ore 9 e indirizzato, con «precedenza assoluta», ai capi delle Province<br />

per l’«immediata esecuzione» – ordinava che: «1) tutti gli ebrei, anche se discriminati, a<br />

qualunque nazionalità appartengano, e comunque residenti nel territorio nazionale,<br />

debbono essere inviati in appositi campi di concentramento. Tutti i loro beni mobili ed<br />

immobili debbono essere sottoposti ad immediato sequestro, in attesa di essere<br />

confiscati nell’interesse della Repubblica Sociale Italiana, la quale li destinerà a beneficio<br />

degli indigenti sinistrati dalle incursioni aeree nemiche; 2) tutti coloro che, nati da<br />

matrimonio misto, ebbero, in applicazione delle leggi razziali italiane vigenti, il<br />

riconoscimento di appartenenza alla razza ariana, debbono essere sottoposti a speciale<br />

vigilanza degli organi di polizia. Siano pertanto concentrati gli ebrei in campi di<br />

concentramento appositamente attrezzati».<br />

Quest’ordinanza, firmata dal ministro dell’Interno Guido Buffarini Guidi e che sarebbe<br />

stata conosciuta come l’«Ordine di polizia numero 5», seguiva a due settimane di<br />

distanza l’approvazione, da parte della Costituente fascista, del punto 7 della Carta di<br />

Verona («Gli appartenenti alla razza ebraica sono stranieri. Durante questa guerra<br />

appartengono a nazionalità nemica») e dava ufficialmente inizio alla deportazione degli<br />

ebrei italiani anche se, nei primi due mesi e mezzo della sua vita, la RSI aveva già<br />

provveduto a perseguitare gli israeliti senza attendere la circolare Buffarini: in<br />

settembre, a Nonantola, nel Modenese, il reggente repubblichino Boni aveva guidato di<br />

persona i tedeschi alla caccia dei giovani ebrei della scuola agricola di Villa Emma; il 28<br />

dello stesso mese gli ebrei di Cuneo (con una vera e propria anticipazione dell’«Ordine<br />

di polizia numero 5») erano stati rastrellati casa per casa dalla milizia e dai carabinieri e<br />

rinchiusi nella caserma degli alpini Principe di Piemonte di Borgo San Dalmazzo; in<br />

ottobre, a Firenze, la «Banda Carità» aveva consegnato ai tedeschi i coniugi ebrei<br />

Vittorio Sadun e Matilde Calò Sadun con i loro due figli Amiel Franco e Lya, di 13 e 12<br />

anni (la Comunità israelitica di Firenze ha il più triste primato nella deportazione, e cioè<br />

quello di avere visto catturare, condurre in carcere e poi alla morte un numero altissimo<br />

di bimbi e di ragazzi, 23 su 248 vittime, il 9,27%).<br />

Autunno 1943: inizia la deportazione degli ebrei italiani<br />

L’ordinanza del 1° dicembre 1943 codifica quindi un sistema che, sia pure in modo<br />

sporadico sebbene diffuso, è in atto da tempo. Da quel giorno e nei mesi della RSI<br />

vengono infatti deportati 8451 ebrei italiani e, di questi, soltanto 980 si salveranno. I<br />

morti, quindi, ammonterebbero a 7471 ma poiché ad essi vanno aggiunti i 292 ebrei<br />

uccisi in Italia o deceduti durante la detenzione nelle carceri e nei campi di<br />

concentramento italiani, il totale raggiunge la tragica cifra di 7763 vittime. E, con questo<br />

gregge, muoiono anche i pastori: il rabbino di Pisa Augusto Hasdà; il rabbino di Bologna<br />

Alberto Orvieto; il rabbino di Modena Rodolfo Levi; il rabbino di Venezia Adolfo<br />

Ottolenghi; il rabbino di Padova Eugenio Coen Sacerdoti; il rabbino di Firenze Nathan<br />

Cassuto.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!