20.05.2013 Views

SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

l’aria (eccetto a mezzogiorno) ha un effetto esilarante, un po’ come lo champagne. I<br />

soldati e gli avieri che vivevano e combattevano in quella zona, eccetto alcuni colpiti da<br />

qualche malattia particolare, erano in ottima forma e di umore eccellente.<br />

La giornata è di circa otto ore, il sole sorge molto rapidamente verso le sette e trenta,<br />

simile a un’enorme palla incandescente sull’orizzonte piatto, e il cielo si infiamma per<br />

l’irradiazione dei corpuscoli di polvere fluttuanti nell’aria. Tuttavia, per il soldato è più<br />

importante la «prima luce» che appare circa un’ora prima del sorgere del sole. Le<br />

miriadi di stelle si spengono, la volta celeste si cobra di sfumature mutevoli, le forme<br />

prendono corpo e ogni movimento deve cessare se il nemico è vicino. Verso<br />

mezzogiorno l’aria comincia ad appesantirsi, pervasa da un torpore che pesa sulle spalle<br />

e sul capo di tutti. Con l’avanzare del pomeriggio, la superficie del deserto comincia a<br />

palpitare nella foschia della calura sotto il sole dardeggiante. Laghi immaginari, che gli<br />

arabi nomadi chiamano «acqua del diavolo», ingannano l’occhio. Oggetti lontani<br />

sembrano fluttuare nello spazio, l’orizzonte diventa un miraggio tremolante, e durante<br />

queste ore il soldato non può compiere alcuna osservazione o ricognizione accurata.<br />

Un’ora o due prima del tramonto del sole, quando il paesaggio riacquista la sua solidità,<br />

possono scatenarsi violente tempeste di sabbia che avvolgono ogni cosa in un turbine di<br />

polvere.<br />

Poi, quando il sole scivola via e la terra bruciata, senza una goccia d’acqua che<br />

trattenga il calore, si raffredda rapidamente, si leva la brezza della sera e le mosche<br />

concedono un po’ di tregua; tutte le creature viventi traggono un sospiro di sollievo,<br />

come liberate da un pesante fardello. Calano le tenebre e la volta del cielo si accende di<br />

mille stelle vivide come diamanti. Inaspettatamente la notte diventa molto fredda,<br />

specie d’inverno, e quando le truppe riprendono i loro posti alle prime luci del giorno<br />

l’aria è gelida e il vento pungente taglia come un coltello.<br />

Al novellino che si trovava isolato e al giovane ufficiale per la prima volta alla testa di<br />

una colonna, il deserto poteva incutere un vero terrore: né strade, né case, né alberi,<br />

né indicazioni topografiche di alcun genere per centinaia di chilometri. Provava per la<br />

prima volta la paura di essersi smarrito e di finire tra le braccia del nemico o nelle ostili<br />

distese assetate dello sconfinato deserto, oltre gli ultimi avamposti degli eserciti in<br />

campo. Era molto facile per una mente irresoluta lasciarsi vincere dal panico. Gli<br />

ingannevoli miraggi del pomeriggio e le vorticose tempeste di sabbia accrescevano la<br />

confusione della mente e dei sensi.<br />

Di notte, le difficoltà si facevano assai più gravi e quando non c’era la luna, era<br />

imprudente allontanarsi oltre pochi metri dalla trincea, o dall’autocarro o dalla tenda<br />

senza prendere un rilevamento e portare con sé una bussola per tornare indietro. Il<br />

generale di divisione Douglas Wimberley, comandante la 51ª divisione Highland,<br />

allontanatosi una notte senza bussola poco dopo il suo arrivo nel deserto, impiegò due<br />

ore per andare dalla sua roulotte alla tenda della mensa distante quattrocento metri.<br />

Vincere la paura del deserto e imparare a orientarsi nelle sue distese sconfinate e<br />

uniformi erano i primi passi dell’addestramento. Lontano dalla costa, le carte erano in<br />

gran parte spazi vuoti, segnati soltanto dai quadrati del reticolato militare, che serviva<br />

per indicare le posizioni sulla carta stessa, e qua e là da piccole asperità prive di alcun<br />

significato per gli inesperti. Localizzare una posizione con la precisione richiesta per le<br />

operazioni militari era spesso estremamente difficile: anche gli uomini più esperti spesso<br />

non si trovavano d’accordo e i piloti non erano meno perplessi.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!