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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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L’8 settembre della Regina Elena<br />

Giuseppe Mayda<br />

Stanno accadendo molti fatti curiosi: il 15 novembre 1914 esce Il popolo d’Italia,<br />

quotidiano socialista diretto da Benito Mussolini. Tre anni dopo quell’aggettivo sparisce,<br />

e il giornale si professa «dei combattenti e dei produttori».<br />

Nel febbraio del 1916, Milano conosce il primo bombardamento aereo della sua storia.<br />

La Breda sforna proiettili, aerei, artiglierie, le Officine Romeo motori d’aviazione, la<br />

Pirelli è la prima a concedere agli operai le ferie pagate.<br />

Nel luglio, all’Ospedale della Croce Rossa americana, in via Manzoni, ricoverano un<br />

sottotenente di nome Ernest Hemingway. Faceva il conducente di autoambulanze.<br />

Conosce una bella ragazza italiana che fa l’infermiera: si chiama Bianca, è torinese, ha<br />

diciassette anni e due sorelle. È molto bella, bruna, disinvolta: si innamora e vuole<br />

sposarla subito. Vanno a nuotare, e in barca sui laghi, al Cova e a passeggio per i viali<br />

del parco. Poi Ernie deve ripartire: e Bianca gli ispira Katherine, la tenera eroina di<br />

Addio alle armi.<br />

Anche la regina d’Italia, Elena, assiste i malati e il Quirinale è stato trasformato in una<br />

clinica. Per la verità, la medicina è la materia che più l’affascina: segue le riviste<br />

scientifiche, e in particolare gli studi sull’encefalite letargica. Il suo nome slavo è Jela,<br />

ma il re la chiama Hélène; si parlano sempre in francese.<br />

È nata nel Montenegro, da Nicola Petrovic Niegos, e suo fratello si chiama Danilo, come<br />

il personaggio chiave della Vedova allegra: di quell’allegro principe ha anche le stordite<br />

abitudini. Elena ha studiato a Pietroburgo, allo Smolny, il collegio dove vengono educate<br />

le nobili giovanette, perché lo Zar le ha fatto da padrino. Diventerà poi il quartier<br />

generale di Lenin. Quando si sposa, Nicola II le fa dono di un milione di rubli.<br />

I reali coniugi si amano: tra loro, mai un dissenso, o uno screzio. Ricorda Umberto, che<br />

per lei è Beppo, il prediletto: «Si volevano così bene. Si capivano a sguardi, a piccoli<br />

gesti. Avevano due scatolette per riporvi i fiori che lei portava a lui, e lui a lei. È un<br />

miracolo che lei seppe fare; conservare un amore per tutta la vita».<br />

Diceva Margherita, la suocera: «Mio figlio ha due passioni: sua moglie e le sue<br />

monete». Quando vanno in Francia, secondo il cerimoniale, li alloggiano in due stanze<br />

diverse, ma un cortigiano avverte: «Sua Maestà non trascura mai di dividere il suo letto<br />

con la regina».<br />

Alta 1,80, con tendenza ad ingrassare, capelli lunghi e neri come gli occhi, ha pochi<br />

interessi per l’eleganza: non si trucca mai, solo un po’ di rossetto quando parte per<br />

l’Egitto, in esilio, e vuole nascondere il pallore. Porta abiti molto lunghi, di taglio quasi<br />

maschile, e fa rimodernare i cappellini.<br />

Suona l’arpa e il violino, ma smette perché al marito non piace la musica. Dipinge e<br />

scrive brutte poesie. Pratica la caccia e la pesca, ed è una bravissima fotografa. Esige<br />

che le figliole imparino a stare in cucina, e a mandare avanti la casa: «Non si sa mai<br />

quello, che può capitare». Ha davanti l’esempio dei parenti russi, finiti in povertà. Non è<br />

mai molto allegra: come se fosse turbata da tristi presentimenti. Passa ore e ore a fare<br />

solitari; ne conosce quasi duecento.<br />

Vittorio Emanuele ed Elena ogni mattina fanno colazione insieme, ed è lei che versa il<br />

caffè. La sera, per cena, mangiano spesso spinaci. Alle dieci vanno sempre a riposare.<br />

Hanno soppresso, dopo il 1926, con reciproca soddisfazione, i balli di corte. Elena ha<br />

pochissime amicizie. Va a fare compere, come una qualunque signora, nei negozi di via

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