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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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Battaglia indica in 292 il numero dei caduti identificati (più 19 ignoti) e in 162 il numero<br />

dei feriti.<br />

La rivolta napoletana è entrata a buon diritto nella storia della Resistenza, benché<br />

resistenza non fosse, almeno nel senso che poi verrà dato alla parola, vale a dire lotta<br />

unitaria, consapevole, organizzata contro l’occupante e contro il fascismo. Ma ha avuto<br />

un’importanza superiore alle sue dimensioni reali per diverse ragioni: 1) come altri<br />

episodi analoghi, è servita a dare senso di insicurezza ai tedeschi; 2) ha rivelato agli<br />

Alleati insospettate doti di forza d’animo e di combattività degli italiani; 3) ha creato il<br />

precedente di una città che si libera da sé, contribuendo validamente allo sforzo bellico<br />

degli Alleati; 4) ha resuscitato il sentimento della dignità nazionale nel popolo italiano;<br />

5) gli ha ridato fiducia nelle proprie possibilità; 6) ha tracciato un’immagine nuova del<br />

Meridione d’Italia.<br />

La Linea Gustav<br />

Nel Sud divampano i moti insurrezionali soprattutto perché si ha la certezza che le<br />

armate alleate stanno per arrivare. Il popolo vuole essere protagonista di questa lotta di<br />

liberazione che prevede breve, lascia sfogo alla sua rabbia, vuole sottrarsi al regime di<br />

occupazione tedesco che istintivamente sa essere peggiore di quello degli angloamericani;<br />

vuole infine evitare fin dove possibile (e comunque contrastarlo) il sacco che<br />

i tedeschi compiono, ripetendo le imprese dei compatrioti mercenari dei secoli XVI e<br />

XVII, i Lanzichenecchi, ai danni del paese. Purtroppo non tutti i conti tornano, perché le<br />

armate alleate procedono con esasperante lentezza e le truppe naziste oppongono una<br />

difesa elastica che non è mai ripiegamento affrettato e tanto meno fuga.<br />

Alla fine del settembre 1943 la situazione militare in Italia può essere sintetizzata così.<br />

Le forze tedesche sono organizzate in due gruppi di armate; il Gruppo A, a sud, è al<br />

comando del feldmaresciallo Albert Kesselring, ufficiale di artiglieria nella Prima Guerra<br />

Mondiale, divenuto poi pilota e passato nella Luftwaffe; è rimasto però un ottimo<br />

stratega e tattico delle operazioni terrestri e dimostra la sua bravura nel coordinare le<br />

operazioni di ripiegamento dal sud in modo che mai si trasformino in rotta. Il Gruppo B<br />

è a nord, comandato dal feldmaresciallo Erwin Rommel; il 25 luglio, proprio il giorno<br />

della caduta di Mussolini, Rommel era giunto in Grecia per assumervi il comando delle<br />

forze naziste nei Balcani. Il 26 un radiogramma di Hitler lo ha richiamato a Rastenburg,<br />

nella «tana del lupo», dove il Führer gli ha dato le nuove direttive: ammassare a nord<br />

delle Alpi il maggior numero di unità possibile per una prevedibile discesa in forze in<br />

Italia. Il Gruppo B, comunque, non fa parte del dispositivo operativo tedesco in Italia.<br />

Le forze su cui Kesselring può contare sono la 2ª Divisione paracadutisti e la 3ª<br />

Divisione Panzergrenadieren (entrambe al comando del generale Kurt Student che<br />

occupò Creta nel 1941) e la 10ª Armata, composta dalle Divisioni Panzer 15ª, 16ª, 26ª,<br />

29ª e dalla malconcia «Hermann Göring». In tutto, 8 divisioni di cui sei variamente<br />

dislocate nelle regioni meridionali e in fase di ritirata, e due nei pressi di Roma.<br />

Da parte alleata, dopo lo sbarco di Salerno, queste sono le forze a disposizione del 15°<br />

Gruppo al comando del generale inglese Harold Alexander: il Gruppo si articola su due<br />

Armate, la 8ª inglese agli ordini del generale Bernard Montgomery, e la 5ª americana<br />

agli ordini del generale Mark Clark. L’armata di Montgomery è formata dalla 1ª Divisione<br />

paracadutisti, dalla 78ª e dalla 5ª di fanteria corazzata, tutte inglesi. e dalla 1ª Divisione<br />

canadese. L’armata di Clark è formata da un Corpo d’Armata americano, il 6° (generale<br />

Dawley, poi generale Lucas) e da un Corpo d’Armata inglese, il 10° (generale McCreery,

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