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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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del fuoco durante la guerra anglo-boera. Per il valore dimostrato in tale occasione riceve<br />

la South African War Medal.<br />

Nel 1908 Wavell è in India. Ferito durante la Prima Guerra Mondiale, lascia il fronte per<br />

diventare addetto militare presso l’armata russa del Caucaso. L’anno dopo lo richiamano<br />

in patria per assegnarlo al corpo di spedizione in Egitto. Con la promozione a tenente<br />

colonnello vengono gli incarichi più tranquilli del tempo di pace. Comandante di brigata<br />

dal 1930 al 1934, comandante di divisione nei due anni successivi, dal 1937 al 1939 ha<br />

il comando delle forze britanniche in Palestina e Transgiordania. Lo scoppio della<br />

Seconda Guerra Mondiale lo trova al Cairo dove, col grado di generale, è da pochi mesi<br />

comandante delle truppe del Medio Oriente.<br />

Risponde a Churchill con perfetto self-control britannico<br />

Trasferito in India nell’estate del 1941, in qualità di comandante in capo delle truppe di<br />

stanza in quel settore, dal dicembre dello stesso anno Wavell si trova a dovere<br />

fronteggiare un altro difficile avversario, il Giappone. Comandante supremo delle forze<br />

del Pacifico sud-occidentale, prima divide con i suoi uomini i brutti giorni della ritirata da<br />

Singapore, poi si batte con tenacia sul fronte birmano. Nell’estate del 1943, promosso<br />

maresciallo, assume la carica di viceré dell’India, che cede a lord Mountbatten nel 1947.<br />

Nominato baronetto e primo conte di Cirenaica alla fine della guerra, muore il 24<br />

maggio 1950, a sessantasette anni appena compiuti.<br />

Churchill dirà di avere esonerato Wavell perché lui, Eden e gli altri membri del gabinetto<br />

avevano avuto «l’impressione che Wavell fosse stanco». «Ritengo», diceva la sua<br />

lettera al generale del 21 giugno 1941, «che a causa dei lunghi sforzi da voi compiuti<br />

siano necessari un nuovo occhio e una nuova mano in questo settore che è il più<br />

gravemente minacciato». Wavell accoglie la decisione con dignitosa freddezza. «Il primo<br />

ministro ha perfettamente ragione», si limita a rispondere. «In questo settore c’è<br />

bisogno di un nuovo occhio e di una nuova mano».<br />

Tutt’altra impressione fa Wavell al suo successore, il generale Auchinleck, quando<br />

questi, ai primi di luglio, prende ufficialmente il suo posto. «Wavell», racconta<br />

Auchinleck, «non mostrava affatto segni di stanchezza. Era sempre lo stesso. Io lo<br />

ritengo un uomo di prim’ordine: nonostante i suoi silenzi, aveva uno straordinario<br />

ascendente sugli uomini. Ho per lui un’ammirazione grandissima; ma gli avevano<br />

affidato un compito impossibile».<br />

Vincenzo Mantovani<br />

O’Connor, un protagonista mancato<br />

Secondo alcuni storici Richard Nugent O’Connor è uno dei più grandi generali del<br />

deserto, di parte inglese. E comunque con tutte le carte in regola per reggere il<br />

confronto con Rommel e Montgomery.<br />

Nato in Inghilterra nel 1889 da una famiglia che ha fatto della divisa una tradizione da<br />

tramandare di padre in figlio, il giovane Richard sente presto la «vocazione» per la<br />

carriera militare. Giovanissimo si arruola in fanteria e a venticinque anni è già in guerra<br />

sul fronte francese. Si considera non soltanto un uomo da prima linea, ma anche un<br />

ottimo organizzatore. Nel 1936 comanda una brigata di fanteria in India, due anni dopo<br />

è governatore militare di Gerusalemme e comandante delle forze inglesi nella Palestina<br />

meridionale. Due incarichi importanti ma che O’Connor è deciso a mantenere quel tanto<br />

che basta per arrivare, al più presto, a posizioni di maggiore prestigio. Tali cioè da<br />

appagare le sue ambizioni di soldato.

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