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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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In quella riunione alle Caminate si è parlato anche di un altro argomento, ufficialmente<br />

ignorato: la resistenza armata contro tedeschi e neofascismo che sta organizzandosi sulle<br />

montagne. Il governo della Repubblica Sociale, Mussolini per primo, si rende conto che ci<br />

si avvia verso la guerra civile. È chiaro altresì che i tedeschi daranno alla RSI il compito di<br />

cane da guardia mentre riserveranno a se stessi l’onore della guerra contro gli Alleati.<br />

Esattamente il contrario di quello cui tende Mussolini che vorrebbe un esercito, spinto in<br />

ciò anche da Graziani. Effettivamente, il 27 ottobre, viene promulgata la legge per la<br />

ricostituzione delle forze armate e il 20 novembre nasce la Guardia Nazionale<br />

Repubblicana (GNR) al posto di quella Milizia che, il 25 luglio, si è squagliata come neve al<br />

sole. Il maresciallo Graziani cerca disperatamente armi per equipaggiare il suo fantomatico<br />

esercito, perché i tedeschi non gliene danno, e arriva a comperarle alla borsa nera: 100<br />

lire per una pistola, 200 per un fucile, 500 per una mitragliatrice, 100 per una uniforme<br />

grigioverde completa.<br />

Verso la fine del 1943 il governo della RSI non può più far finta di non accorgersi che il<br />

movimento ribellistico si allarga a vista d’occhio. Da tutte le prefetture, da tutti i comandi<br />

GNR, da tutte le federazioni del partito è uno stillicidio di segnalazioni di bande armate, di<br />

azioni di guerriglia, di agguati tesi alle incerte truppe repubblicane. La repressione diventa<br />

di giorno in giorno più difficile perché i partigiani colpiscono dappertutto. La propaganda<br />

fascista li chiama «traditori». «badogliani», «criminali». I tedeschi, brevemente, Banditen<br />

che è se vogliamo – una definizione etimologicamente corretta e non priva di rispetto,<br />

malgrado il disprezzo che gli impettiti ufficiali della Wehrmacht e delle SS ostentano per<br />

questi combattenti senza uniforme, degni solo del plotone d’esecuzione o della forca. Non<br />

passeranno molti mesi e anche i tedeschi dovranno ricredersi sul movimento partigiano,<br />

col quale tenteranno – loro, i signori della guerra – di scendere a patti. E verrà un giorno<br />

in cui tra un ufficiale nazista e il generale Alessandro Trabucchi, comandante militare<br />

partigiano in Piemonte, catturato dalle SS, si svolgerà questo dialogo: «Voi siete il<br />

comandante del CVL?». «Sì». «E non vi vergognate di comandare un esercito di straccioni<br />

ribelli?». «Nessun comando potrebbe darmi più onore».

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