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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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Gran Sasso e ad occupare l’albergo di Campo Imperatore dove Mussolini era tenuto<br />

prigioniero. Chiesi un po’ di tempo per preparare un piano, che ritenevo abbastanza<br />

difficile. D’altra parte, le carte topografiche in nostro possesso erano poco precise. Le<br />

fotografie aeree eseguite nella mattinata erano risultate sfocate e indecifrabili. Tuttavia<br />

mi misi ugualmente al lavoro col mio aiutante, tenente von Berlepsch. Insieme<br />

convenimmo di preparare un’operazione combinata, ossia: il tenente von Berlepsch<br />

avrebbe raggiunto Campo Imperatore con gli alianti; mentre io, col grosso del<br />

battaglione, avrei raggiunto via terra la valle di Asserigi per poi salire a Campo<br />

Imperatore con la funicolare, Il mio piano fu approvato da Student che mi autorizzò a<br />

metterlo in esecuzione. E così feci».<br />

«Il generale Student le fece delle particolari raccomandazioni?».<br />

«Sì. Mi disse che Hitler era deciso a liberare Mussolini a qualunque costo. Ricevetti,<br />

infatti, l’ordine inequivocabile di riportare, vivo o morto, il prigioniero».<br />

«Student le parlò anche del capitano Skorzeny?».<br />

«Sì. Questo personaggio, noto per la sua scarsa comunicativa, da qualche tempo si<br />

aggirava fra noi. Student mi disse che Skorzeny aveva fatto un buon lavoro<br />

investigativo, ma che ora il suo compito era finito e che toccava a noi paracadutisti fare<br />

il resto. D’altra parte, Skorzeny non presenziò ai nostri colloqui. Il piano fu discusso<br />

soltanto da Student e da me».<br />

«Tuttavia Skorzeny partecipò al colpo di mano… ».<br />

«Esatto. Ma a questo punto devo insistere sul fatto che non si era mai parlato della sua<br />

partecipazione. Fu soltanto quando ebbi raggiunto il mio battaglione che Skorzeny si<br />

recò da Student e lo pregò di lasciarlo partire con noi. Student, allora, mi telefonò per<br />

annunciarmi che Skorzeny sarebbe stato dei nostri. “Naturalmente, solo come ospite”,<br />

precisò il mio generale. “Parteciperà all’azione senza alcun diritto di comando e le sarà<br />

direttamente subordinato in qualità di consigliere politico”».<br />

«Che impressione le fece il capitano Skorzeny?».<br />

«Quando mi si presentò, io non avevo alcun motivo per diffidare di lui. Lo indirizzai<br />

dunque al tenente von Berlepsch affinché trovasse posto sugli alianti con i suoi uomini.<br />

Naturalmente, dissi a Berlepsch che Skorzeny non aveva alcun diritto di comando e che<br />

il responsabile dell’azione aerea era soltanto lui. Inutile dire, infatti, che un’operazione<br />

del genere, basata sull’impiego di forze aeree e terrestri con un obiettivo<br />

particolarmente difficile, e da svolgersi in perfetta sincronia, poteva essere condotta<br />

soltanto da specialisti. E Skorzeny non aveva nessuna delle nozioni tecniche richieste<br />

per portane a buon fine un’azione del genere».<br />

«Il generale Student ed io ci saremmo ben guardati dall’affidare cinquecento dei nostri<br />

migliori uomini ad un ufficiale delle SS, esperto soltanto in materia di polizia».<br />

«Come si comportò Skorzeny nel corso dell’impresa?».<br />

«Durante il volo, Skorzeny assunse modi autoritari. Per esempio: Student aveva<br />

formalmente proibito agli alianti di scendere in picchiata sull’obiettivo; dovevano<br />

atterrare planando. Tali istruzioni furono rispettate da tutti, tranne che da Skorzeny<br />

Questi riuscì a convincere il pilota del sue aliante, sottotenente Ellmar Meyer Wehner, a<br />

scendere in picchiata, disturbando così, in maniera grave, l’ordine di volo. Questo<br />

episodio scombussolò l’atterraggio. Uno dei velivoli finì contro le rocce causando il<br />

ferimento di alcuni paracadutisti».<br />

«Lei, quando giunse a Campo Imperatore?».<br />

«Venti minuti dopo gli alianti. Quando scesi dalla funicolare, il tenente von Berlepsch mi<br />

venne incontro. Era molto tranquillo. Le guardie italiane avevano un’aria contenta, come<br />

se si fossero liberate da un grosso peso».<br />

«Come incontrò Mussolini?».

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