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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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Mussolini – tentano di impadronirsi, con un colpo di mano, del porto di Bastia ma sono<br />

respinti anche con l’ausilio della Marina. Nella stessa giornata del 9 comincia a sbarcare<br />

a Bonifacio, proveniente dalla Sardegna – e senza essere disturbata dal locale<br />

comandante delle truppe italiane, generale Antonio Basso – la 90ª Divisione corazzata<br />

tedesca. Von Senger, che dapprima si è scusato per l’attacco a Bastia definendolo «un<br />

equivoco», il 12 settembre chiede a Magli l’occupazione del porto e di altre località<br />

strategiche. Alla risposta negativa del comando italiano, i tedeschi attaccano nel<br />

pomeriggio e il 13, dopo avere sopraffatto i presidi di Vezzana e Casamozza, occupano,<br />

per la seconda volta, il porto di Bastia.<br />

Ma, dal 10 settembre, fra comando italiano e capi partigiani locali per il coordinamento<br />

della lotta contro il comune nemico sono intervenute alcune intese: il 14, ad Ajaccio,<br />

sbarca il 1° Corpo d’armata francese del generale Giraud composto in gran parte di<br />

marocchini. Cominciano gli scontri armati: le forze italiane si battono il 15 e 16<br />

settembre a Quenza, Zonza e Levie, il 17 a Piedicroce, il 23 e il 24 a Portovecchio, Sotta<br />

e Bonifacio. Il 4 ottobre Bastia è liberata da un reparto di bersaglieri: i tedeschi, che<br />

hanno perduto 4000 uomini, sono ricacciati definitivamente e fatti prigionieri; agli<br />

italiani la battaglia costa 637 caduti e 2317 feriti.<br />

Ma altrove – in Balcania e in Dalmazia, dove abbiamo 30 divisioni, in Grecia e nelle isole<br />

del Dodecanneso – la situazione è simile a quella dell’Italia metropolitana: da tempo i<br />

tedeschi hanno già occupato le posizioni migliori per disgregare e disorganizzare<br />

l’Esercito italiano e hanno instillato a più livelli l’illusione che, con l’uscita dell’Italia dalla<br />

guerra, i nostri soldati potranno sottrarsi al carattere perentorio di una scelta definitiva<br />

– o da una parte o dall’altra – e tornare in patria al più presto. È appunto facendo leva<br />

su questa illusione che i tedeschi ottengono i primi successi, trovano un facile terreno di<br />

intesa con gli Alti Comandi disorientati e avviliti, ora che non debbono più «obbedire alle<br />

direttive del regime fascista» (come scrive un ufficiale del presidio di Lero alla famiglia)<br />

ma decidere autonomamente.<br />

Il panorama è vasto e non omogeneo. In Grecia, due giorni dopo l’armistizio, il<br />

comando dell’11ª Armata italiana stabilisce un accordo con i tedeschi secondo il quale<br />

«le truppe rimarranno in difesa costiera per 14 giorni e poi verranno avviate in Italia a<br />

cura del Comando germanico e con armamento sufficiente» per assolvere, fra gli altri<br />

compiti, a quello di «combattere il bolscevismo che si sviluppasse in Italia o comunque<br />

per mantenere l’ordine pubblico». Appena conosciuto il tenore dell’accordo intere<br />

divisioni – come la «Casale» e la «Forlì» - si sfasciano, comincia il triste fenomeno dello<br />

sbandamento. A Larissa, tuttavia, i tedeschi che nella notte fra l’8 e il 9 settembre<br />

cercano di impadronirsi dell’aeroporto con un colpo di mano sono respinti da reparti<br />

della «Pinerolo». Il comandante dell’unità, generale Infante, l’11 settembre firma un<br />

patto di cooperazione con i partigiani greci dell’ELAS e con gli inglesi, per cui le truppe<br />

italiane – ancora un mese prima che il governo Badoglio si decida a dichiarare la guerra<br />

alla Germania – sono riconosciute come «alleate delle Nazioni Unite».<br />

L’Esercito resiste in Albania, Montenegro e Dalmazia<br />

Lo stesso avviene nella Macedonia orientale e per alcune settimane i reparti italiani<br />

combattono assieme ai guerriglieri greci e compiono brillanti operazioni (ad esempio, la<br />

distruzione di sette aerei tedeschi sul campo di aviazione di Larissa) finché i dissidi<br />

interni nel movimento partigiano greco e le interferenze dei servizi segreti inglesi

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