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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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L’Afrikakorps: gli organici e le armi in dotazione<br />

Giuseppe Mayda<br />

Erwin Rommel arriva a Tripoli il 12 febbraio 1941, seguito, nei giorni successivi, dalla 5ª<br />

Divisione leggera, in pratica una Panzerdivision «tascabile» appositamente costituita. Il<br />

17 febbraio nasce il Panzerkorps Rommel, comprendente tutte le forze corazzate italotedesche<br />

esistenti in Tripolitania e alle dipendenze della 5ª Armata italiana, o meglio del<br />

comando supremo Africa Settentrionale. Ben presto il comando di Rommel si esercita<br />

non solo sulla Divisione corazzata italiana Ariete, ma anche sulle motorizzate Trento e<br />

Trieste e alla fine su tutte le forze dell’Asse in Nord Africa. Per semplificare, benché<br />

l’Afrikakorps comprendesse unità tedesche e italiane, tratteremo queste ultime a parte.<br />

La 5ª Divisione leggera (generale Streich) era formata da un gruppo esplorante, due di<br />

cacciacarri, uno misto contraereo, due battaglioni mitraglieri motorizzati, le 15 colonne<br />

dei servizi logistici di una Panzerdivision, nonché da un reggimento d’artiglieria trainata<br />

e da un battaglione del genio. Il gruppo esplorante era su due compagnie di autoblindo,<br />

su una di motociclisti e su una di armi pesanti. I due gruppi cacciacarri (così definiti<br />

nella monografia dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito La prima<br />

controffensiva italo-tedesca in Africa Settentrionale, Roma 1974, ma indicati<br />

dall’Ogorkiewicz nel suoi I corazzati, semplicemente come un reggimento carri) erano,<br />

stando sempre alla prima delle opere citate, «ciascuno su 3 compagnie di 9-12 pezzi<br />

anticarro (da 50 o da 37): in totale 30 carri armati mod. 3 con carrello per il trasporto in<br />

terreno sabbioso».<br />

La dizione non è chiara, ma pensiamo si trattasse di due gruppi rispettivamente con 36<br />

cannoni controcarro da 37/45 e 24 da 50/60, rinforzati con 30 Panzer III, versioni da E<br />

a H, cioè armati col pezzo da 50/42. Erano anche senz’altro presenti nella compagnia<br />

comando almeno una decina di carri leggeri tipo I e II. Il battaglione mitraglieri era su<br />

quattro compagnie ciascuna con 8 mitragliatrici MG-34, 4 mortai da 81 e 4 fuciloni<br />

controcarro e su una quinta compagnia pesante dotata di 8-12 cannoni da 37/45 e un<br />

plotone pionieri d’assalto; si muoveva al completo su semicingolati e autocarri blindati.<br />

Il battaglione genio comprendeva una cinquantina di automezzi, dieci Flammpanzer<br />

(carri leggeri lanciafiamme) e altrettanti semicingolati. Il gruppo misto contraereo era<br />

formato con cannoni da 88 e da 37; soprattutto i primi erano trivalenti, come vedremo<br />

più avanti. Il reggimento d’artiglieria comprendeva due gruppi di cannoni da 100/52 su<br />

3 batterie l’uno più un terzo, misto, su una batteria da 105/28 e due da 150/30, tutti<br />

trainati da semicingolati.<br />

Ognuna delle unità sopracitate aveva anche una ventina tra autovetture (in parte dotate<br />

di ricetrasmittente) e motocicli con o senza sidecar (col passare del tempo questi ultimi<br />

erano di preferenza sostituiti con le Kubelwagen, derivate dalla Volkswagen), una<br />

decina d’autocarri da trasporto, un’autoambulanza e una cucina da campo mobile.<br />

Il reggimento logistico suddiviso in 15 colonne fra autoreparti e officine, comprendeva<br />

55 autocarri a due assi e 37 a tre, 60 autocisterne, 30 autoambulanze, 60 camionette di<br />

cui un terzo con ricetrasmittente, 20 motocicli, 32 semicingolati, di cui 12 armati con la<br />

mitragliera contraerea Mauser da 20 mm, e cinque autobus Opel Blitz. Questi ultimi<br />

erano impiegati come sale operative mobili, ma in Africa si preferiva spesso una specie<br />

di carrozzone da zingari trainato da un semicingolato oppure, come fece Rommel, il<br />

furgone blindato AEC Dorchester, ribattezzato Mammuth, di cui almeno due esemplari<br />

furono catturati agli inglesi. Proprio questo largo impiego di mezzi catturati, carri armati<br />

e pezzi d’artiglieria compresi rende qualsiasi raffigurazione degli organici dell’Afrikakorps

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