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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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condottiero Rommel che divide il rancio dei soldati in prima linea, che decolla in<br />

«Cicogna» o gira nel deserto in Volkswagen e col Mammuth, il carro blindato britannico<br />

che gli serve da sede di comando; l’uomo perennemente chiuso nella divisa con la<br />

Croce di Ferro, il soprabito di cuoio nero, la sciarpa a scacchi, gli occhiali antisabbia,<br />

l’uomo che dorme poco come Napoleone, steso su un carro o sul nudo terreno, che si<br />

ciba quasi di nulla (pane, miele, sardine, un po’ di tè ghiacciato), insensibile alla fatica.<br />

La sua avventura africana termina nel novembre 1942 con lo sbarco alleato in Nord<br />

Africa: «Per noi è la fine», scrive il feldmaresciallo alla moglie, «le maree nemiche<br />

letteralmente ci sommergono. Invidio i morti che hanno già chiuso il loro destino». Ma<br />

qualche giorno dopo, con una licenza di malattia, Rommel torna in Germania dove si<br />

dedica all’«Operazione Felix» (il piano per occupare Gibilterra). Nell’estate 1943, caduto<br />

Mussolini, Hitler prima lo invia in Italia, poi lo destina alla Normandia dove, per molti<br />

segni, sta per incominciare oli giorno più lungo».<br />

In Normandia, prima al comando del Gruppo di Armate B sotto von Rundstedt e più<br />

tardi come capo delle armate tedesche dislocate fra i Paesi Bassi e la Loira, inizia la sua<br />

vicenda del complotto contro Hitler.<br />

Un nuovo Hindenburg?<br />

Rommel ha così i primi contatti con un autorevole antinazista. il dottor Karl Strölin,<br />

borgomastro di Stoccarda, un uomo che ha avuto il coraggio di inviare nell’agosto 1943<br />

un promemoria al ministero dell’interno chiedendo la fine delle persecuzioni agli ebrei e<br />

la restaurazione dei diritti civili. Strölin e gli altri congiurati vedono in Rommel un nuovo<br />

Hindenburg, cioè un generale di grande popolarità, capace di trascinare soldati e<br />

ufficiali e, dopo alcuni convegni, alla fine del febbraio 1944, Rommel accetta di<br />

incontrarsi con Hitler per ricondurlo alla ragione: se il tentativo fallirà egli gli scriverà<br />

una lettera prospettandogli che non vi è altro rimedio che trattare con gli Alleati; infine<br />

passerà all’azione diretta. «Ritengo», dice il feldmaresciallo, «sia mio dovere pensare<br />

alla salvezza della Germania».<br />

Le disillusioni di Rommel si fanno più cocenti man mano si avvicina il momento<br />

dell’invasione: i suoi consigli di far minare le rotte della Manica e di bombardare con la<br />

V-1 la zona Portsmouth-Southampton sono rifiutati dal Comando Supremo. Keitel, Jodl e<br />

von Rundstedt respingono la sua strategia di attaccare l’invasore in mare e distruggerlo<br />

appena giungerà sulle coste. Il 6 giugno 1944, mentre comincia «il giorno più lungo»,<br />

Rommel è lontano dal suo comando di La Roche-Guyon: è andato al quartier generale<br />

di Hitler e, passando per Herrlingen, ha portato in dono alla moglie un paio di scarpe<br />

francesi.<br />

Un mese più tardi, il 17 luglio, mentre Rommel torna dal comando del 2° Corpo<br />

corazzato SS dove ha avuto un colloquio con Sepp Dietrich, la sua auto è mitragliata da<br />

otto cacciabombardieri inglesi lungo la strada della Normandia, fra Livarot e Vimoutiers.<br />

Un proiettile raggiunge il feldmaresciallo alla tempia sinistra e allo zigomo, i frammenti<br />

del parabrezza gli feriscono gravemente il viso. Ricoverato all’ospedale di Vésinet,<br />

presso St-Germain, i medici lo danno per spacciato. Tre giorni dopo, mentre egli lotta<br />

contro la morte, scoppia la bomba di von Stauffenberg nel quartier generale di Hitler e<br />

comincia l’ondata delle repressioni e delle vendette. Uno dei congiurati, il generale<br />

Heinrich von Stülpnagel, è scoperto e tenta di togliersi la vita con una rivoltella ma la<br />

pallottola non lo uccide. Nel delirio egli grida il nome di Rommel. La Gestapo lo fa<br />

curare, lo salva, poi lo tortura e lo impicca.<br />

Forse Stülpnagel non rivela nulla del complotto ma il nome del feldmaresciallo, più volte<br />

pronunciato, è sufficiente perché Hitler prenda una decisione: Rommel dovrà pagare

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