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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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sede di comando a Francavilla Fontana, oltre il comando territoriale del 9° C. d’A.<br />

(gen. Caruso) con sede a Bari e con funzioni anche di comando presidio di quel<br />

capoluogo. Il 31° C. d’A. in Calabria comprendeva le divisioni costiere e mobili per la<br />

difesa della punta dello stivale. Il 19° C. d’A. in Campania comprendeva le divisioni<br />

costiere dislocate una nel golfo di Salerno (gen. Gonzaga) e l’altra nel golfo di Napoli<br />

(gen. Carlino), quest’ultima con entro la difesa porto di Napoli (gen. Marino), la<br />

divisione mobile Pasubio (gen. Biglino) dislocata nella zona di Sessa Aurunca, la 32ª<br />

brigata di fanteria (col. Siccardi) dislocata presso Nola, oltre il comando territoriale<br />

del 19° C. d’A. (gen. Del Tetto) con sede a Napoli e funzioni anche di comando del<br />

presidio di quel capoluogo;<br />

B) La 5ª Armata (gen. Caracciolo) con sede di comando a Firenze. Dopo la sottrazione,<br />

avvenuta ai primi di agosto, delle unità destinate alla difesa di Roma e sottoposte da<br />

quella data alla dipendenza diretta del gen. Roatta, la 5ª armata comprendeva tra<br />

l’altro:<br />

- La difesa della Sardegna col generale Basso comandante delle truppe della Sardegna<br />

e comprendente i C. d’A. 33° (gen. Reisoli) presso Cagliari e 22° presso Sassari<br />

nonché un raggruppamento corazzato (gen. Scalabrino) composto di unità carriste e<br />

semoventi, e inoltre unità varie di artiglieria e servizi;<br />

- La difesa della Corsica col generale Magli comandante delle truppe della Corsica<br />

comprendenti il 7° C. d’A., un raggruppamento di bersaglieri ciclisti e altre unità<br />

minori di carri armati veloci e artiglieria;<br />

- Il 16° C. d’A. con sede di comando a Savona alla cui dipendenza erano state poste le<br />

divisioni mobili Rovigo e Alpi Graie (alpina) dislocate nella piazzaforte marittima di La<br />

Spezia all’incirca dalla metà di agosto;<br />

- La zona militare di Pescara (gen. Belgrano).<br />

- Il 33° C. d’A. (gen. Reisoli), dislocato nella Sardegna meridionale, comprendeva le<br />

divisioni mobili Sabauda (gen. Zenati), Bari (gen. Di Nisio), e Nembo (gen. Ronco),<br />

oltre le due divisioni costiere: 203ª e 204ª. Il 22° C. d’A., dislocato nella Sardegna<br />

settentrionale, comprendeva la divisione mobile Calabria e le divisioni costiere 205ª<br />

e 206ª. Il 7° C. d’A. (gen. Magli), dislocato in Corsica, comprendeva le divisioni<br />

Cremona (gen. Cotronei) e Friuli. Giurisdizione della 5ª armata erano il Lazio (tranne<br />

Roma), l’Abruzzo, le Marche, l’Umbria, la Toscana, la Romagna, l’Emilia, la Liguria,<br />

oltre la Sardegna e la Corsica;<br />

C) La difesa di Roma, dai primi di agosto alla diretta dipendenza del gen. Roatta,<br />

comprendeva: per la difesa interna della capitale l’8° C. d’A. (gen. Barbieri) con la<br />

divisione mobile Sassari, le truppe ai depositi, le scuole, le forze di polizia; il gen.<br />

Barbieri era anche comandante del presidio militare della capitale; per la difesa<br />

esterna il C. d’A, corazzato di recente costituzione (primi di agosto) agli ordini del<br />

gen. Carboni, con sede di comando a Roma e con le divisioni Granatieri di Sardegna<br />

(gen. Solinas), corazzata Ariete (gen. Cadorna), corazzata Piave (gen. Tabellini),<br />

corazzata Centauro (gen. Calvi di Bergolo), in corso di derivazione quest’ultima dalla<br />

divisione Littorio tutta di camicie nere; a queste divisioni si aggiunsero, il mattino del<br />

9, alcuni battaglioni in arrivo da Tarvisio delle divisioni mobili Re e Lupi di Toscana;<br />

per la difesa costiera il 17° C. d’A. (gen. Zanghieri) con due divisioni costiere,<br />

schierate da Anzio a Fiumicino, e la divisione mobile Piacenza dislocata nei pressi di<br />

Velletri.

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