20.05.2013 Views

SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

delegato apostolico a Washington a sua volta rivolge la richiesta al governo americano,<br />

per sapere quali condizioni Roosevelt pone affinché la capitale italiana sia considerata<br />

effettivamente «città aperta».<br />

Il presidente americano consulta il premier britannico, affermando testualmente in un<br />

telegramma: «Credo che ci troveremmo in una situazione imbarazzante se<br />

respingessimo la richiesta di proclamare Roma città aperta». Ma la risposta di Churchill,<br />

il 4 agosto, è di ben altro tenore, e dimostra ancora una volta la diffidenza degli inglesi<br />

(e l’errore di avere scelto la «via britannica» come suggerito da Grandi) nei confronti<br />

degli italiani che nasconde in realtà la contrarietà a rapporti diretti Italia-Stati Uniti. Dice<br />

Churchill: «Indubbiamente la speranza [dei governanti italiani] è che l’Italia sia<br />

riconosciuta come territorio neutrale e Roma potrebbe essere il primo passo: tenendo<br />

presente che Badoglio, stando a tutte le nostre informazioni, soprattutto le più segrete,<br />

continua a ripetere ai tedeschi e ai giapponesi che la guerra continuerà e che l’Italia<br />

terrà fede ai patti, e che addirittura ripete queste dichiarazioni alla radio, noi non<br />

dovremmo, a mio parere, dare loro il minimo incoraggiamento».<br />

La missione Castellano<br />

Si tratta dì un’affermazione contraddittoria, come noteranno gli storici in seguito, perché<br />

è evidentemente impossibile desiderare la neutralità e contemporaneamente che la<br />

guerra continui. D’altra parte Churchill, si è certi, sa fin dal giorno prima dei contatti<br />

cercati da Roma, in segreto, con gli Alleati. Non c’è che da trarre una conclusione: gli<br />

inglesi vogliono portare la situazione fino alle estreme conseguenze, far cadere l’Italia<br />

come una pena matura nella resa incondizionata, e intanto evitare che si stabiliscano<br />

rapporti diretti tra Roma e Washington.<br />

D’altronde il premier inglese ha presentato sotto una luce negativa a Roosevelt anche il<br />

tentativo di Lanza d’Ajeta presso l’ambasciata britannica a Lisbona, dicendo che il<br />

diplomatico italiano è latore della «preghiera che da parte nostra si salvi l’Italia dai<br />

tedeschi e da se stessa il più presto possibile».<br />

Castellano raggiunge prima Madrid; porta con sé, come unica «garanzia» per la sua<br />

missione, un biglietto di presentazione che gli ha dato l’ambasciatore inglese in<br />

Vaticano, Osborne, per il collega nella capitale spagnola, sir Samuel Hoare. È ricevuto<br />

da questi il 15 agosto e ha la fortuna di incontrarsi con un uomo che comprende<br />

politicamente meglio la situazione italiana di altri. Hoare manda subito un messaggio a<br />

Quebec, dove Roosevelt, Churchill e i loro stati maggiori civili e militari sono riuniti per<br />

la conferenza Quadrant che si svolgerà nella cittadella canadese dal 19 al 24 agosto del<br />

1943. In questa riunione vennero approvati i piani d’invasione della penisola italiana,<br />

l’invasione dell’Europa nord-occidentale, che resta fissata per il 1° maggio 1944, e la<br />

grande offensiva contro il Giappone, il Pacifico centrale e sud-occidentale.<br />

Il giorno dopo Castellano è a Lisbona e incontra l’ambasciatore inglese Campbell. Dopo<br />

qualche giorno arrivano i rappresentanti di Eisenhower, il comandante supremo degli<br />

Alleati: sono il generale americano Walter Bedell Smith e quello inglese Kenneth W.<br />

Strong. I due generali alleati espongono a Castellano, sostanzialmente, il piano di<br />

Eisenhower per l’armistizio. Le richieste prevedono: cessazione immediata delle ostilità<br />

da parte italiana; fine immediata di ogni tipo d’aiuto o di assistenza alle truppe<br />

tedesche; restituzione di tutti i prigionieri alleati in territorio italiano; totale messa a<br />

disposizione degli Alleati del territorio nazionale italiano, continentale e insulare, da<br />

utilizzare come base per future operazioni contro i tedeschi; trasferimento delle unità

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!