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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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3. L’Italia è una terra povera. Fare grandi acquisti per la larga disponibilità di danaro<br />

significa arricchire gli speculatori e guadagnarsi l’odio della popolazione.<br />

4. L’italiano è geloso della sua piccola proprietà terriera e delle sue donne. Occorre<br />

rispettare la proprietà privata e le abitudini italiane.<br />

5. La differenza di lingua può portare ad inevitabili equivoci. Invece di pretendere di<br />

farti ragione da te, segnala gli eventuali torti ai tuoi superiori che provvederanno ad<br />

assicurare giustizia per te quando avrai ragione.<br />

6. Il vino e i liquori nel clima caldo d’Italia sono pericolosi. L’italiano disprezza l’ubriaco<br />

e considera l’ubriachezza un’aggravante.<br />

7. È difficile per il soldato italiano riconoscere i gradi dell’esercito germanico. Non<br />

ritenere che il mancato saluto sia dovuto a cattiva volontà. In caso di dubbio saluta<br />

ugualmente perché è atto di civiltà.<br />

8. Il regime fascista è caduto per questioni di politica interna e non per ragioni di<br />

guerra. Non interessarti e non fare apprezzamenti su questioni interne italiane.<br />

9. Il soldato italiano è fedele, tenace e capace di ogni sacrificio. Nonostante oltre tre<br />

anni di sorte avversa sa ancora resistere. Se vuoi che combatta spalla a spalla con te<br />

devi mostrargli che hai compreso i suoi dolori ed i suoi sacrifici.<br />

10. La propaganda anglo-americana insinua costantemente che i germanici sono, nei<br />

riguardi degli italiani, sleali e prepotenti. Dimostra con il tuo contegno che il soldato<br />

germanico è al contrario schietto e giusto.<br />

Ricorda che incidenti fra italiani e tedeschi possono essere sfruttati dalla propaganda<br />

nemica per dividerci, mentre è vitale interesse reciproco restare insieme fino in fondo<br />

per la vittoria delle nostre armi.<br />

Il 16 agosto 1943, con un dispaccio che reca il numero di protocollo B/33556, il ministro<br />

della Marina, ammiraglio Raffaele De Courten, raccomanda di non eccedere in<br />

manifestazioni di eccessiva remissività verso l’alleato tedesco:<br />

È stato segnalato che, da qualche tempo, per evitare incidenti con l’alleato, comandanti<br />

di vario grado, reparto o singoli militari assumono un atteggiamento remissivo ed<br />

acquiescente di fronte a richieste germaniche non legittimate né da ordini né da<br />

direttive superiori. Sono avvenuti altresì casi di atti di violenza commessi talvolta a<br />

mano armata, da taluni elementi delle FF.AA. germaniche. E in questi ultimi giorni si<br />

sono avuti altri atti di violenza estesi anche contro pubblici funzionari ai quali è stato<br />

imposto a mano armata di violare le consegne. Avviene poi che non sempre si reagisce<br />

ad atti di violenza ingiustificati, lesivi per il normale [normale sta per «morale»] delle<br />

nostre truppe e della popolazione e può in definitiva nuocere ai reali interessi dell’Italia<br />

e della Germania, mentre è inammissibile che militari italiani si lascino trattare in tal<br />

modo da Ufficiali e militari germanici.<br />

In sede superiore è stata richiamata l’attenzione del Generale germanico presso il Q.G.<br />

delle FF.AA. italiane sulla necessità che le forze germaniche si comportino in modo da<br />

non provocare incidenti, che sarebbero pregiudizievoli per il cameratismo e la mutua<br />

fiducia tra le forze armate alleate e tra le FF.AA. e la popolazione civile. Ad ogni buon<br />

fine, però, gli Enti in indirizzo invitino i Comandi ed Enti dipendenti a far presente con la<br />

dovuta forma, al proprio personale, che eventuali atti ingiustificati di violenza – specie<br />

se tendenti a violare ordini superiori – non debbono essere assolutamente tollerati e che<br />

ad essi devesi reagire energicamente e con ogni mezzo.<br />

Firmato: De Courten

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