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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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Al momento di proseguire per il corso Vittorio Emanuele, una parte dei dimostranti ha<br />

scorto la targa del gruppo fascista rionale Barbera, il cui portone e le cui porte di<br />

accesso erano assolutamente incustoditi: i manifestanti, avendo trovato via libera, si<br />

erano portati sopra, impadronendosi dell’archivio e di qualche mobile e gettando tutto<br />

dalla finestra, unitamente al ritratto di Mussolini, ma esponendo, fra entusiastiche<br />

acclamazioni della folla, i ritratti del sovrano e di Badoglio.<br />

Dopo di ciò, il corteo si è incanalato per il corso Vittorio Emanuele e ha imboccato via<br />

Vittorio Veneto, dirigendosi verso piazza dell’Ateneo, donde i più accesi, preceduti da<br />

una turba di ragazzi e guidati da un sergente del battaglione S. Marco, certo C., si sono<br />

diretti verso via Niccolò Dell’Arca, dove ha sede la federazione fascista.<br />

I dimostranti non hanno assolutamente tentato di forzare il cordone, ed hanno<br />

semplicemente pregato l’ufficiale di farli passare; ma, nel frattempo, il sergente del<br />

battaglione S. Marco, che sembrava dei più accesi, si è staccato dalla folla, ha raggiunto<br />

il tenente e, facendo dietrofront, ha impugnato una rivoltella e si è dato a sparare<br />

all’impazzata contro la folla stessa.<br />

Quasi contemporaneamente partivano numerosi spari da due finestre della federazione<br />

e l’ufficiale, che comandava il plotone, si dava a sparare con la rivoltella, mentre veniva<br />

dato ai soldati, non si sa se da lui o dal sergente del batt. S. Marco, l’ordine di sparo. I<br />

soldati, come se non avessero coscienza dell’atto che commettevano, si davano a<br />

sparare a bruciapelo contro tutto il fronte della colonna dei dimostranti, che era<br />

costituito essenzialmente, come si è detto, di studenti e ragazzi.<br />

Iniziatosi lo sbandamento e il fuggi-fuggi del gruppo, la truppa ha continuato a sparare<br />

contro i fuggitivi per qualche minuto, mirando con grande precisione e colpendo i<br />

ragazzi e gli studenti alle spalle e alle cosce, e talvolta colpendo anche alcuni che erano<br />

caduti a terra.<br />

Il risultato dell’eccidio è stato di diciotto morti, fra cui molti ragazzi e parecchi estranei<br />

che si trovavano di passaggio. e di circa una settantina di feriti.<br />

I morti e i feriti sono tutti studenti e professionisti: fra i morti vi è lo scultore C. e il<br />

giovane G.F., figliolo del prof. T.F., che veniva scarcerato in quel momento.<br />

Si segnala che il serg. C. era un impiegato della federazione fascista e che il tenente<br />

comandante il plotone è uno squadrista ed ex-ispettore federale.<br />

Si segnala che Bari e provincia sono tuttora un feudo fascista, perché il prefetto e il<br />

questore, da buoni fascisti, non hanno permesso nessuna manifestazione, non hanno<br />

fatto rimuovere gli emblemi e le scritte fasciste, e permettono che la prefettura e la<br />

questura siano il luogo di convegno di gerarchi e squadristi, i quali, armati, assumono<br />

atteggiamento provocatorio, evidentemente andando in cerca di incidenti.<br />

Nella giornata successiva all’eccidio, si è proceduto a numerosi arresti dei partecipanti<br />

alla dimostrazione patriottica, fra i quali va segnalato in modo particolare l’arresto di<br />

Luigi De Secly, redattore capo della Gazzetta del Mezzogiorno, il quale seguiva la<br />

dimostrazione nella qualità di giornalista, e sarebbe il successore preconizzato dello<br />

squadrista P.C., ex direttore della Gazzetta e autore di articoli inneggianti a Mussolini.<br />

pubblicati dalla stessa Gazzetta del giorno 26 corrente.<br />

Si ha ragione di ritenere che il De Secly sia stato arrestato per ordine del prefetto e del<br />

questore, per permettere che la direzione della Gazzetta sia affidata al fascista P.<br />

Sul filo del rasoio<br />

Le direttive emanate dal comando tedesco e da quello italiano ,<br />

dopo il 25 luglio,<br />

testimoniano il clima di estrema tensione tra i due alleati

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