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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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questo rischio, contravvenendo a ordini e istruzioni, perché mi si presentava<br />

un’occasione ideale per impadronirmi delle posizione nemiche. È probabile che in un<br />

secondo tempo la mia iniziativa venga approvata: tutti diranno che nei miei panni<br />

avrebbero fatto esattamente lo stesso».<br />

Tobruk ferma l’avanzata tedesca<br />

Facile previsione. Tutti sono pronti a perdonare un generale indisciplinato, quando<br />

vince. Se poi questo ufficiale è anche un pupillo di Hitler, fermarlo diventa praticamente<br />

impossibile. Così, tra una sfuriata di Keitel e una lite con Gariboldi (il «vecchio e fesso<br />

Gariboldi», come lo chiama Ciano nel suo Diario), Rommel continua imperterrito la sua<br />

marcia trionfale attraverso la Cirenaica, indifferente ai pericoli e sordo alle proteste dei<br />

suoi stessi ufficiali subalterni. Derna cade il 7 aprile. Due giorni dopo il comandante fa<br />

scrivere sul diario di guerra dell’Afrikakorps: «Il nemico batte definitivamente in ritirata.<br />

Dobbiamo inseguirlo senza dargli tregua. Il nostro obiettivo è il Canale di Suez e ogni<br />

nostro soldato deve saperlo».<br />

Lo stesso giorno, però, l’avanzata di Rommel s’interrompe. I mitraglieri del colonnello<br />

Gustav Ponath sono a diciotto chilometri da Tobruk quando una valanga di ferro e di<br />

fuoco si rovescia su di loro. Di questa piazzaforte Rommel non sa quasi nulla. Non<br />

dispone né di mappe né di fotografie aeree delle fortificazioni. Non ha idea di quali<br />

siano le difese della città. Sa soltanto che bisogna conquistarla a tutti i costi, almeno per<br />

due motivi: primo, Tobruk è il migliore porto della Cirenaica, l’unico riparato che esista<br />

tra Bengasi e Alessandria; secondo, se non se ne sloggia il nemico sarà difficilissimo<br />

riprendere l’offensiva contro l’Egitto, perché le linee di rifornimento tedesche si<br />

troveranno esposte alle sortite dei difensori della piazzaforte.<br />

Rommel lancia contro Tobruk una serie di attacchi che finiscono tutti per infrangersi<br />

contro l’ostinata resistenza delle truppe australiane asserragliatesi nella piazzaforte. Il<br />

generale von Prittwitz, venuto dalla Germania per assumere il comando della 15ª<br />

Panzerdivision, cade ucciso prima ancora che arrivino i suoi uomini. Ponath s’immola<br />

con quasi tutti i suoi mitraglieri. Churchill ha ordinato che Tobruk sia difesa a oltranza e<br />

gli australiani non si risparmiano. Per tre giorni, dall’11 al 13 aprile, Rommel s’impunta<br />

contro l’ostacolo che ha fermato la sua marcia, ma è come dare la testa nel muro. Le<br />

sue perdite crescono di ora in ora e gli ufficiali scrollano il capo. «Può darsi che al signor<br />

generale non piaccia sentirselo dire», gli farà sapere Streich a un certo punto, «ma è<br />

mio dovere, come ufficiale di grado più elevato dopo il suo, sottolineare che, se gli<br />

inglesi avessero avuto un po’ più d’iniziativa, sarebbero potuti uscire dai loro fortini […],<br />

non soltanto facendo a pezzi il resto della mia divisione, ma impadronendosi addirittura<br />

del quartier generale dell’Afrikakorps e del mio comando. Sarebbe stata la fine della<br />

presenza tedesca in Libia e anche la fine della reputazione del signor generale».<br />

A Rommel, che darà poi ai suoi ufficiali la colpa di una sconfitta dovuta in questo caso<br />

principalmente alla sua impulsività, non resta altro da fare che chiedere rinforzi,<br />

spiegando che la spina nel fianco rappresentata da Tobruk (Bardia, Sollum e la ridotta<br />

Capuzzo, al confine con l’Egitto, sono cadute tra l’uno e l’altro dei suoi vani attacchi alla<br />

piazzaforte) gli impedisce di riprendere l’offensiva verso oriente, «nonostante le<br />

opportunità senza pari offerte dalla situazione generale». Annota l’acido Halder nel suo<br />

diario: «Ora è finalmente costretto ad ammettere che le sue forze non sono sufficienti..<br />

Impressione che qui avevamo già da un pezzo… ». Lo sfrenato ottimismo di Rommel è<br />

in stridente contrasto con i dubbi dei suoi ufficiali. La resistenza di Tobruk vanifica

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