20.05.2013 Views

SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Capitolo cinquantaseiesimo<br />

I 45 giorni di Badoglio<br />

Due timori dominano Badoglio e i suoi uomini subito dopo il 25 luglio del 1943: la<br />

possibile reazione dei fascisti alla destituzione e all’arresto del duce e l’insurrezione nelle<br />

fabbriche contro la guerra, che gli scioperi di marzo sembrano avere preannunciato.<br />

Nessuno dei due timori si mostrerà fondato. E d’altronde la stessa seduta del Gran<br />

Consiglio ha dimostrato come, se si escludono alcuni dei più accaniti difensori della<br />

«rivoluzione fascista» (Farinacci in testa), la maggioranza degli alti esponenti del regime<br />

non crede più nella solidità dello stesso, nutre sfiducia per Mussolini, accoglie quasi<br />

come una liberazione l’ordine del giorno Grandi che, togliendo ogni responsabilità al<br />

fascismo, ridà tutto nelle mani della monarchia. Per la maggioranza dei tiepidi fascisti<br />

del Gran Consiglio (ma la stessa cosa si verificherà ad ogni livello del regime) la parola<br />

d’ordine con la nuova situazione sembra sia quella di farsi dimenticare, di ritornare a<br />

vita privata.<br />

Né l’arresto di Mussolini e la sua caduta così precipitosa ad opera del re e di Badoglio<br />

sembrano emozionare molto gli ex fedelissimi del dittatore. Per la maggior parte di loro,<br />

che hanno visto un Mussolini non tronfio dal balcone o dal podio mentre arringa la folla,<br />

ma teso, spesso reticente e impreciso, soltanto con qualche scatto di rabbia impotente<br />

durante gli ultimi tempi (e soprattutto la notte fatale tra il 24 e il 25 luglio), il duce non<br />

esiste più, «si è sgonfiato», è soltanto un uomo decaduto per i suoi fallimenti, ultimo<br />

quello del «bagnasciuga».<br />

Ma Badoglio predispone ugualmente un piano per bloccare ogni eventuale velleità.<br />

Carmine Senise, già capo della polizia durante il regime, allontanato da Mussolini dopo<br />

gli scioperi di marzo, rimesso al suo posto dopo la destituzione del duce, lo stesso 25<br />

luglio prende una serie di misure cautelative. L’Esercito occupa le centrali telefoniche<br />

della presidenza del Consiglio e del ministero dell’Interno, che collegano tutti i servizi di<br />

stato di Roma, compresi il Partito Nazionale Fascista e la Milizia. L’uso di tali centrali è<br />

vietato ed è anche interrotta la rete nazionale: nessuno può fare comunicazioni<br />

interurbane.<br />

Contemporaneamente Senise si preoccupa di mettere al sicuro, arrestandoli, alcuni dei<br />

gerarchi che possono essere sospettati di possibili reazioni al nuovo stato di cose. Ma i<br />

due potenziali «ribelli» più importanti, Farinacci e Pavolini, si sono già rifugiati<br />

all’ambasciata tedesca, e di qui raggiungeranno dopo qualche giorno Berlino.<br />

L’ultimo capo della polizia di Mussolini, Chierici, si mette subito a disposizione di Senise.<br />

Quanto alla Milizia non c’è alcun segno di reazione, al contrario: Galbiati, comandante<br />

generale dei reparti, dà subito disposizioni perché tutti accettino la nuova situazione e<br />

non contrastino gli ordini del re. Presso lo Stadio Mussolini sono accampati due<br />

battaglioni scelti di giovani fanaticamente «mussoliniani», perfettamente armati e<br />

potenzialmente molto pericolosi per l’ordine pubblico: ma anche questi accettano<br />

l’ordine di Galbiati e non si muovono. Quanto a Carlo Scorza, ultimo segretario del PNF,<br />

quando gli è notificato l’arresto dal comandante generale dei Carabinieri, approfitta di<br />

un momento di disattenzione (forse voluta) per eclissarsi, ma non farà parlare di sé per<br />

tutti i 45 giorni di Badoglio, standosene nascosto in attesa degli eventi.<br />

Quella di stare nascosti in attesa che in qualche modo passi la bufera è la scelta della<br />

maggior parte dei gerarchi, più preoccupati della loro salvezza personale di fronte a

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!