20.05.2013 Views

SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Malgrado la repressione ordinata da Mussolini, malgrado le centinaia e centinaia di operai<br />

arrestati a Torino, Asti, Biella, Pinerolo e Milano e in provincia, lo sciopero continuò ad<br />

estendersi. L’agitazione minacciava di svilupparsi nelle fabbriche della Liguria, Venezia<br />

Giulia e dell’Emilia. Nell’impossibilità di arrestare il movimento con i soliti mezzi repressivi,<br />

a causa della possente e organizzata azione delle masse operaie, il governo fascista fu<br />

costretto a cedere. Il 3 aprile, dopo un mese di scioperi, dopo l’interruzione di un mese<br />

nella produzione bellica, la classe operaia obbligava Mussolini ad una prima grande<br />

«ritirata strategica»: i salari e gli stipendi furono aumentati.<br />

Gli scioperi iniziati il 5 marzo, terminarono nella prima quindicina del mese di aprile con<br />

un’importante vittoria della classe operaia italiana. Il grande movimento, avendo colpito il<br />

governo fascista all’interno del paese, rappresentò il primo, grande contributo della<br />

popolazione italiana alla guerra di liberazione. Lo sciopero ebbe un’eco in tutto il mondo ed<br />

i suoi effetti furono decisivi per lo sviluppo della vita politica del nostro Paese. I popoli<br />

progressisti accolsero e salutarono gli scioperi della classe operaia italiana come una<br />

grande manifestazione degli italiani contro la guerra nazi-fascista. L’apparato del governo<br />

e delle organizzazioni fasciste si sgretolò. Sotto la pressione delle sconfitte militari e sotto<br />

l’azione delle masse lavoratrici italiane il governo fascista precipitava verso la sua completa<br />

rovina.<br />

Hitler è spiazzato<br />

«Si tratta di un vero tradimento» esclama furiosamente il Führer<br />

quando apprende la notizia della caduta di Mussolini<br />

Il Gran Quartier generale del Führer, nell’estate 1943, era stato trasferito da Vinnitsa in<br />

Ucraina, a Rastenburg, nella Prussia Orientale. Fu là che, nel tardo pomeriggio del 25<br />

luglio, Hitle r apprese la notizia della caduta di Mussolini. Con lui, oltre ai generali Keitel e<br />

Jodl, capi dell’OKW, vi erano il colonnello Christian, della Luftwaffe, il generale Buhle,<br />

dell’esercito, l’ambasciatore tedesco Hewel e il generale Zeitzler.<br />

Nella riunione – il cui testo stenografico compare in Hitler stratega, a cura di Helmut<br />

Heiber, Mondadori, Milano 1966 – il Führer discute le contromisure da prendere in Italia e<br />

progetta anche l’arresto di Vittorio Emanuele III e del nuovo governo Badoglio.<br />

(N.B. – i puntini di sospensione che si incontrano in questo testo indicano le frasi<br />

mancanti e che non è stato possibile ricostruire: i verbali furono infatti in parte bruciati e<br />

distrutti, nel maggio 1945, dalle SS in fuga)<br />

Il Führer: «La Leibstandarte sarà dunque la prima unità corazzata ad essere pronta per<br />

l’impiego e trasferita in Italia. Che il rapporto sulla situazione sia breve e conciso, per<br />

favore!». (segue il rapporto sulla situazione in oriente)<br />

Il Führer: «Siete al corrente degli sviluppi in Italia?».<br />

Keitel: «Ne ho sentito ora solo le ultime parole».<br />

Il Führer: «Il duce ha dato le dimissioni. Non si hanno ancora notizie ufficiali, Si sa solo<br />

che Badoglio ha preso le redini del governo, che il duce ha dato le dimissioni».<br />

Keitel: «Di sua iniziativa, mio Führer?».<br />

Il Führer: «Probabilmente per desiderio del re, per le pressioni della Corte. Ho già detto<br />

ieri della posizione del re».<br />

Jodl: «Badoglio è il nuovo capo del governo.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!