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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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deciso altrimenti. I conquistatori di Bengasi sono stanchi, molti dei loro veicoli non<br />

marciano più e gran parte dell’armamento è fuori uso. In queste condizioni, affrontare i<br />

760 chilometri di deserto che ancora li separano da Tripoli sarebbe una follia. Ma non<br />

basta. Tra il 18 e il 20 gennaio, a Berchtesgaden, Hitler ha deciso d’intervenire in Grecia<br />

per soccorrere Mussolini, cui le cose stanno andando di male in peggio, e mentre<br />

Bengasi cadeva il governo greco ha chiesto con urgenza l’aiuto degli inglesi. Così nasce<br />

l’idea di un intervento britannico in Grecia, dove un corpo di spedizione potrebbe<br />

puntellare il traballante edificio dei Balcani. Invece di completare una campagna che<br />

avrebbe ottime probabilità di espellere definitivamente gli italiani dall’Africa, regalando<br />

agli inglesi non soltanto la Cirenaica ma anche la Tripolitania, Churchill si butta<br />

nell’avventura greca. «Ora, col senno di poi, è facile individuare gli errori più gravi<br />

commessi nella primavera del 1941», scriverà Alan Moorehead alla fine della guerra.<br />

«Per prima cosa, sopravvalutammo gli italiani e sottovalutammo i tedeschi e le loro<br />

possibilità di consolidare la Libia e riprendersi la Cirenaica. Inoltre, forse di proposito,<br />

gonfiammo esageratamente la minaccia di un’invasione dell’Inghilterra».<br />

Panzer di legno e carta pesta<br />

Ai primi di marzo sbarca a Tripoli il sospirato Panzerregiment della 5ª Divisione leggera<br />

(quello che, aveva detto Rommel a Mussolini, «farà pendere il piatto della bilancia<br />

decisamente a nostro favore») e il comandante dell’Afrikakorps può finalmente<br />

prendere l’iniziativa. Per impressionare l’alleato fa fare più volte ai suoi carri, durante la<br />

solita sfilata per le vie, il giro della città. Per ingannare il nemico ordina subito ai suoi<br />

uomini di costruire centinaia di sagome di Panzer di legno e cartapesta e le fa<br />

peregrinare nel deserto montate su comuni Volkswagen. Sulle future mosse degli inglesi<br />

non ha ancora le idee chiare. Il servizio informazioni gli comunica che la baia di Tobruk<br />

pullula di navi e che intorno alla città si notano forti concentramenti di soldati. Sono<br />

rinforzi che arrivano via mare o truppe in procinto di essere evacuate? Rommel non lo<br />

sa, come ancora non sa che Hitler sta ultimando i preparativi per invadere l’Unione<br />

Sovietica, ma la verità è che gli inglesi, con un errore di prospettiva che pagheranno<br />

caro, stanno ritirando dalla Libia alcune delle loro migliori unità per inviarle in Grecia.<br />

Così, quando ordina al generale Streich di eseguire una puntata esplorativa lungo la<br />

costa della Sirte, sei o settecento chilometri ad est di Tripoli, e questi il 4 marzo avanza<br />

nel deserto con la 5ª Divisione senza incontrare l’ombra di un inglese, Rommel rimane<br />

piacevolmente sorpreso. Il 9 marzo, in una lettera a Berlino, annuncia trionfalmente i<br />

suoi propositi: «Il mio primo obiettivo sarà la riconquista della Cirenaica; il secondo<br />

l’invasione dell’Egitto settentrionale fino al Canale di Suez». Mica male, come<br />

programma, per un generale ancora privo di più della metà del suo piccolo esercito. Fra<br />

Tripoli e il canale vi sono circa 2500 chilometri, ma la distanza non impressiona il<br />

comandante dell’Afrikakorps.<br />

Il 19 marzo Rommel parte in aereo per la capitale del Reich. Il giorno dopo, in una sala<br />

della cancelleria, Hitler lo decora con la croce di ferro. I suoi piani, approvati dal Führer,<br />

incontrano invece l’opposizione di quasi tutti i membri dello stato maggiore. Molti anni<br />

dopo, rievocando quei momenti in un campo di prigionia, il generale Halder dirà: «Allora<br />

io non facevo che ripetere, al feldmaresciallo von Brauchitsch, che col Mediterraneo<br />

dominato dagli inglesi, il massimo che potevamo permetterci era d’inviare in Africa e di<br />

rifornire tre o quattro divisioni […] Rommel sosteneva che sarebbe riuscito ben presto<br />

ad impadronirsi dell’Egitto e del Canale di Suez, e parlava addirittura di un’Africa

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