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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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Carlo Alberto Biggini. (n. a Sarzana il 9-12-1902, m. nel 1945). Professore di diritto<br />

costituzionale, di lui Bottai ha scritto che era «impacciato, querulo, eternamente<br />

impaurito». In Gran Consiglio fa un intervento contro l’o.d.g. Grandi.<br />

Carlo Pareschi. (n. a Poggio Renatico il 19-8-1908. m. l’11-1-1944). Prima di allora era<br />

un illustre ignoto, divenuto ministro dell’Agricoltura nei febbraio del 1943. È il più giovane<br />

membro del Gran Consiglio (35 anni), al quale partecipa per la prima volta. Non apre<br />

bocca, ma vota per l’o.d.g. Grandi. Morirà, a Verona, coraggiosamente gridando: «Viva<br />

l’Italia! Viva il duce!».<br />

Tullio Cianetti. (n. ad Assisi il 20-7-1899). Squadrista, figura di secondo piano. Dà il voto<br />

all’o.d.g. Grandi, ma la mattina dopo scrive una lettera di pentimento e ritrattazione ai<br />

duce: atto che gli salverà la vita a Verona.<br />

Gaetano Polverelli. (n. a Visso il 17-11-1886, m. il 19-9-1960). Giornalista, Marcia su<br />

Roma, uno dei pochi gerarchi non decorato e nemmeno combattente. Notissima la sua<br />

incapacità a capire le barzellette. Durante la seduta, Farinacci urla a Mussoini: «Quando<br />

avevi da scegliere un uomo per un posto importante sceglievi sempre il più fesso! Eccone<br />

l’esempio» e indica Polverelli. Questi interviene nella discussione tremante, asciugandosi<br />

frequentemente il sudore. Alla fine della seduta, nei silenzio glaciale, è l’unico che<br />

prorompe in un grido stentoreo: «A noi!».<br />

Luigi Federzoni. (n. a Bologna il 27-9-1878, m. il 24-1-1967). Volontario, ex nazionalista,<br />

famoso per avere duellato con un ufficiale austriaco… in difesa dell’italianità del lago di<br />

Garda. Ministro dell’interno dopo il delitto Matteotti, è responsabile delle leggi speciali.<br />

Odiato dai fascisti, si batté a favore degli ebrei nel 1937. Nella seduta, rinfaccia a Mussolini<br />

che la guerra «è impopolare perché fascista». Era l’unico di cui Grandi si fidasse nella<br />

preparazione del complotto.<br />

Enzo Galbiati. (n. a Monza il 25-5-1897). Combattente valoroso nella brigata «Sassari»,<br />

poi in AOI. Durante la seduta, conciona a vanvera, roteando gli occhi nella consueta<br />

imitazione dei duce. Dice: «Che importano le deficienze di armamenti? Per vincere basta la<br />

volontà di combattere», e altre scemenze del genere. Dopo il 25 luglio, però, non muoverà<br />

un dito a favore di Mussolini e anzi offrirà i suoi servigi a Badoglio.<br />

Antonino Tringali-Casanova. (n. a Cecina l’11-4-1888, m, il 30-10-1943). Appena<br />

costituito il Tribunale Speciale, entrò a farne parte diventandone poi presidente, dal 1932<br />

sino alla fine. Spietato persecutore degli antifascisti, recita anche in Gran Consiglio la parte<br />

del duro. Grida ai cospiratori del gruppo Grandi: «Pagherete con le vostre teste questo<br />

tradimento!».<br />

Giovanni Balella. (n. presso Ravenna il 12-7-1893). Personaggio politicamente<br />

inesistente, durante la seduta non pronuncia nemmeno una parola e vota l’o.d.g. Grandi.<br />

Uomo dell’ambiente industriale, scamperà alla vendetta fascista trovando facile rifugio in<br />

Svizzera.<br />

Ettore Frattari. (n. a Ravenna nel 1886). Dottore in agraria, ignoto a quasi tutti i membri<br />

del Gran Consiglio, vota contro l’o.d.g. Grandi senza nemmeno sapere il perché.<br />

Luciano Gottardi. (n. presso Ferrara il 19-2-1899, m. l’11-1-1944). Ragioniere,<br />

sindacalista, buon combattente, Marcia su Roma. È la figura più patetica nella tragedia dei<br />

25 luglio. Dirà, durante il processo di Verona: «Era la prima volta che partecipavo al Gran<br />

Consiglio ed ero felice». Sarà poi così ingenuo da chiedere l’iscrizione ai neo partito<br />

fascista, durante la RSI. Persino Mussolini dirà che non era consapevole di ciò che faceva.<br />

Ma ciò non lo sottrarrà alla morte.<br />

Annio Bignardi. (n. a Ferrara il 18-4-1907, m. l’11-1-1944). Figura così scialba che non<br />

compare nemmeno una volta nei Diari di Ciano e nemmeno in quel Who’s Who del

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