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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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accialetto e via dicendo. In molte case aveva preso piede il Ricettario autarchico, un<br />

libretto del prezzo di 8 lire che insegnava alle signore come prepararsi in casa sapone,<br />

olio, creme di bellezza. candele di sego, marmellate e minestre a base di bucce (di<br />

mele, di limone, di arancia, di piselli); e perfino come cucinare la rana, un animaletto<br />

che compariva sempre più spesso a tavola insieme allo spezzatino di gatto. […]<br />

Col bombardamento del 19 luglio 1943 cessò in molti quartieri di Roma l’erogazione<br />

dell’acqua fino al 9 agosto; i romani impararono a portarsi alle fontane con fiaschi,<br />

secchi e catini. Ma era solo l’inizio. Presto cominciò a mancare il gas. Si usavano fornelli<br />

a legna e a carbonella, da stimolare con ventagli fatti di piume di gallina. Nelle città si<br />

circolava a piedi, in bicicletta o in rari autobus funzionanti a gasogeno. Le automobili<br />

private erano ormai una chimera. Introvabile la benzina, soggette a requisizione le<br />

gomme. Le autorità avvertirono di non comprare «a prezzo alto» macchine i cui<br />

proprietari assicuravano che le loro gomme sarebbero sfuggite alla requisizione.<br />

C’erano, naturalmente, i privilegiati: si mormorava ad esempio che Claretta Petacci<br />

avesse a disposizione una macchina del governo e cinque litri di benzina al giorno,<br />

prelevabili presso l’autoparco della polizia.<br />

L’austerità era una conseguenza della miseria: secondo certe curiose statistiche vi erano<br />

giornalmente duemila calorie scarse a disposizione di ciascuno, e tutti pesavano cinque<br />

o dieci chili meno del normale. Ma si preferiva pensare che fosse imposta per motivi di<br />

principio e a vantaggio dei soldati che combattevano al fronte. La stagione balneare di<br />

Roma si svolgeva in tono minore: il popolo ad Ostia, i privilegiati a Fregene.<br />

Rigorosamente vietati i costumi succinti, e proibito circolare in tenuta da bagno fuori<br />

delle spiagge. Di sera si poteva prendere il fresco in via Veneto o nel grande caffè di<br />

piazza Esedra, più popolare, regno del barista Arduino, molto noto fra i giovani.<br />

Ciò che non mancava erano gli spettacoli. L’attrice del momento era Diana Torrieri,<br />

idolatrata a Milano e di conseguenza un po’ «snobbata» a Roma. Il pubblico<br />

doverosamente più servito era quello militare. Per esempio, il 12 luglio 1943 era in<br />

programma uno spettacolo per i fanti dell’81° Reggimento. Si esibivano Vittorio De Sica,<br />

il tenore Tito Schipa e Assia Noris. Eduardo, Peppino e Titina De Filippo recitavano<br />

invece a beneficio dei sinistrati. Al Brancaccio di Roma c’era la stagione lirica estiva: si<br />

davano La Traviata e Aida con Adriana Terris e Afro Poli. All’Eliseo recitavano Lilla<br />

Brignone e Lola Braccini. Al cinema Quirinetta si proiettava una vera curiosità:<br />

Redenzione, con Vera Carmi, da un soggetto del gerarca Roberto Farinacci. La gente in<br />

sala ridacchiava, dopo avere rumoreggiato, come al solito, all’apparizione di Galeazzo<br />

Ciano durante il film Luce. […]<br />

Nemmeno gli spettacoli sportivi mancavano. Il 13 luglio si erano conclusi i campionati<br />

assoluti di atletica. Teseo Taddia aveva vinto nel martello con 49,18, Mariani i cento<br />

metri in 10”7, Lanzi i 400 in 48”9. Facchini i 100 ostacoli in 14”9. Le discussioni frementi<br />

si facevano però sempre sul calcio. I «casi» del momento: Andreolo e Vanz, del<br />

Bologna, squalificati a tutto il 30 settembre per non avere denunciato le proposte di<br />

corruzione ricevute; Brunella della Roma e Passalacqua dell’Ambrosiana squalificati per<br />

«scarso rendimento agonistico».<br />

Di sera c’era l’oscuramento. Cominciava alle 21.30 e terminava alle 5.30 del mattino. Si<br />

sperava di nascondere le grandi città agli aeroplani nemici. I vigili dell’UNPA<br />

percorrevano le strade gridando: «Spegnete le luci». I padri di famiglia rinforzavano i<br />

vetri delle finestre con strisce gommate perché opponessero più resistenza agli<br />

spostamenti d’aria in caso di bombardamento o di tiri della contraerea. Presso la porta<br />

di casa si tenevano pronte una candela, una coperta, fiammiferi, dell’alcool, dell’acqua,<br />

cose che potevano servire giù nel ricovero se fosse suonato l’allarme aereo. […]

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