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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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I tedeschi si sganciano dall’isola<br />

Ma la sera del 27 luglio il Comando italiano viene a sapere, con grandissima sorpresa,<br />

che la 15ª Divisione tedesca si ritira da Nicosia senza attendere l’attacco della 1ª<br />

Divisione americana, lasciando – sola su quella posizione – la Divisione «Aosta». Le<br />

spiegazioni richieste e date dal comando tedesco non soddisfano e nei giorni seguenti è<br />

chiaro che l’alleato sta iniziando lo sgombero dell’isola (solo più tardi si saprà che Hitler<br />

ha ordinato di rinunciare a difendere la Sicilia e di resistere esclusivamente il tempo<br />

necessario per portare in Calabria le divisioni tedesche al completo).<br />

Il generale Guzzoni, dinanzi a questo fatto inatteso, è costretto a ordinare che le<br />

Divisioni «Assietta» e «Aosta» seguano il movimento dei tedeschi perché non<br />

potrebbero da sole fronteggiare la 7ª Armata americana che ormai attacca con le<br />

Divisioni 1ª e 45ª, seguite dalla 9ª, che è appena giunta dalla Tunisia.<br />

L’8ª Armata britannica, che ha ricevuto in rinforzo la 78ª Divisione, riprende il 1° agosto<br />

la sua offensiva nella Piana di Catania e da allora si svolge la manovra di ritirata che si<br />

concluderà il 17 agosto con il totale sgombero dell’isola. Durante la ritirata, oltre a brevi<br />

combattimenti di retroguardia, si svolge dal 1° al 7 agosto la battaglia di Troina che gli<br />

americani considerano la più dura di tutta la campagna e durante la quale la Divisione<br />

«Aosta» combatte valorosamente. Contemporaneamente la Divisione «Assietta» si fa<br />

onore lungo la strada costiera settentrionale dell’isola.<br />

Un noto esperto militare, Samuel Morison, ritiene che la manovra italo-tedesca sia «una<br />

delle più clamorose ritirate di tutta la guerra, da allineare a quella di Dunkerque» Le<br />

divisioni tedesche si trasferiscono al completo sul continente con 39.569 uomini, 9605<br />

veicoli, 47 carri armati, 94 cannoni. Delle truppe italiane passano in Calabria 62.000<br />

uomini con 227 veicoli e 41 cannoni. Gli altri veicoli e cannoni diventano bottino dei<br />

tedeschi per un inganno teso dal colonnello von Bonin, Capo di Stato Maggiore di Hube,<br />

che li fa imbarcare sulle proprie motozattere per potersene così impadronire.<br />

Così il 17 agosto gli anglo-americani possono entrare in Messina dopo trentotto giorni<br />

dallo sbarco. Alexander aveva previsto di occupare tutta l’isola in dieci-quindici giorni e<br />

Montgomery si era riproposto di giungere a Catania in cinque-sei giorni e vi arriva<br />

invece il 4 agosto, dopo quasi quattro settimane.<br />

Se nel corso della campagna gli italo-tedeschi, divisi talvolta da rivalità nei comandi o<br />

dalle direttive in contrasto di Hitler e Mussolini, cedettero facilmente qui e là, perdendo<br />

scontri che erano invece vinti in partenza, i comandanti alleati non brillarono per<br />

ardimento né per abilità manovriera, limitandosi a mettere in opera il peso della loro<br />

superiorità; nella fase conclusiva, poi, mancarono totalmente di intuito e iniziativa:<br />

avrebbero potuto facilmente impedire lo sgombero della Sicilia solo se avessero<br />

compiuto uno sbarco in forze alle spalle delle truppe italo-tedesche o nello Stretto o,<br />

meglio ancora, in Calabria. Le potentissime forze aeree, dal canto loro, non riuscirono<br />

ad impedire il traffico con il continente che, particolarmente nei giorni dello sgombero,<br />

fu intensissimo.<br />

L’impotenza della Regia Marina<br />

Da parte dell’Asse mancò l’intervento della flotta italiana, ancora una volta chiusa nei<br />

suoi porti. Bisogna però tenere conto che, nella prima quindicina del luglio 1943, le<br />

corazzate Duilio e Doria, a Taranto, stavano riarmandosi ma non erano ancora pronte.<br />

Delle tre corazzate di base a La Spezia erano impiegabili la Littorio e la Roma:<br />

quest’ultima, però, era in riparazione per i danni subiti in un bombardamento aereo del<br />

24 giugno. Con due sole corazzate, cinque incrociatori leggeri e otto cacciatorpediniere,<br />

che potevano avere il concorso di un solo gruppo da caccia con raggio d’azione limitato<br />

a 80-100 miglia, non era concepibile proporsi di impegnare battaglia nelle acque della

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