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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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vostra collaborazione deve ridursi al sabotaggio». Sta di fatto che l’unico aiuto concreto,<br />

immediato che gli anglo-americani sono disposti a dare agli italiani perché possano<br />

meglio resistere a tedeschi al momento del voltafaccia, è proprio l’invio della 82ª<br />

Divisione Airborne.<br />

Sappiamo che non se ne è fatto nulla. Gli Alleati anglo-americani sono disposti ad<br />

aiutare l’Italia ma vogliono dal governo Badoglio garanzie ben precise: gli italiani, in<br />

sostanza, avrebbero dovuto garantire il possesso di quattro o cinque aeroporti non<br />

troppo distanti da Roma, occupare una striscia di trenta chilometri a cavallo e ai due lati<br />

del Tevere, raccogliere infine quattrocento autocarri per provvedere al concentramento<br />

delle truppe della divisione.<br />

Secondo gli americani, le cose presero subito una brutta piega e apparve evidente la<br />

«non disposizione» italiana a tentare l’impresa: gli italiani non sarebbero mai stati in<br />

condizioni di proteggere la zona di sbarco con la necessaria sicurezza. Come scrive nelle<br />

sue memorie Ridgway: «Ad un certo momento mi sono reso conto che dovevo<br />

assolutamente mandare segretamente sul posto, e cioè a Roma, un mio ufficiale<br />

responsabile per vedere personalmente Badoglio e sentire dalle sue labbra, e non per<br />

interposta persona, se gli italiani vogliono veramente l’operazione e se possono darci<br />

effettivamente l’aiuto richiesto». La conclusione è che Ridgway parla del suo progetto<br />

con il suo vice, lo stesso Taylor, e questi si offre volontario.<br />

Così, in questo ambiente di diffidenza e di sospetti reciproci, di doppio gioco e di ruses<br />

de guerre, ha inizio l’avventura di due americani a zonzo per la capitale italiana,<br />

territorio nemico, in una strana divisa, con strane automobili, in compagnia di strana<br />

gente.<br />

La sera del 7 settembre, accompagnato dal colonnello d’aviazione Gardener, il generale<br />

venuto dal Missouri si imbarca a Ustica, munito d’una valigia e di un apparecchio radiotrasmittente,<br />

sulla corvetta Ibis che batte la bandiera dell’ammiraglio Maugeri e sbarca<br />

a Gaeta, non avvistato da alcuno. Viaggio avventuroso in auto fino a Roma, drammatico<br />

passaggio ai posti di blocco, dove i tedeschi spesso montavano la guardia a fianco degli<br />

italiani, arrivo nella capitale. Poi gli appuntamenti mancati, gli inseguimenti, finalmente<br />

gli incontri con il maggiore Marchesi, con il colonnello Salvi e infine con Carboni,<br />

incaricato di difendere la capitale. Ambrosio è assente. In sostanza, prima da Carboni e<br />

poi da Badoglio, Taylor apprende che gli italiani non sono in grado di collaborare con la<br />

82ª Divisione aerotrasportata: non ci sono gli automezzi necessari né le munizioni né<br />

forze sufficienti, e per di più la pressione tedesca sulla capitale è aumentata in modo<br />

preoccupante.<br />

Alle 15.30 dell’8 settembre Taylor viene finalmente autorizzato a rientrare a Tunisi, Il<br />

Quartier Generale alleato comunica: «Nella notte sul 9, ore 5.30, l’operazione Giant II è<br />

stata annullata a seguito dei rapidi cambiamenti nella zona di destinazione delle<br />

operazioni».<br />

Ecco dunque come gli italiani persero la grande occasione, l’unica, di ottenere un valido<br />

aiuto alleato nel momento stesso della dichiarazione di armistizio. Fu Taylor a<br />

trasmettere al Quartier Generale alleato la parola d’ordine che distruggeva tutto quanto<br />

era stato predisposto fino a quel momento. E trasmise tale parola d’ordine perché<br />

Badoglio credette alla «impossibilità italiana», affermata dal generale Carboni, di<br />

proteggere l’aviosbarco. Come dirà Paolo Monelli la decisione di Carboni «fu un grande<br />

errore, anzi, secondo me, peggio di un errore».<br />

È uno dei protagonisti di «Overlord»<br />

Dopo questo intermezzo quasi da agente segreto, Maxwell Taylor assume il comando<br />

della 101ª Divisione aerotrasportata e poco tempo dopo lascia il fronte italiano per

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