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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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Vittorio Cini<br />

Senato del Regno<br />

Roma, 9 febbraio 1943 – XXI<br />

Duce,<br />

a parte le condizioni di salute di cui alla mia precedente lettera, debbo, per un doveroso<br />

senso di delicatezza, prospettarVi una situazione che – a mio avviso – costituisce motivo di<br />

incompatibilità con la carica di Ministro delle Comunicazioni.<br />

Una delle Società del «Gruppo Veneziano», al quale io sono, com’è noto, personalmente<br />

interessato, e precisamente la «Società Cotonificio Veneziano – Soc. Industriale e di<br />

Investimenti» di Fiume, che esercita, sotto il controllo del Ministero delle Comunicazioni,<br />

alcuni servizi marittimi sovvenzionati dallo Stato, nonché il cinquanta per cento delle azioni<br />

della «Società Italiana di Armamento» di Fiume, la quale, sia per le navi già costruite e<br />

perdute per fatto di guerra, sia per quelle in esercizio ed in corso di costruzione, ha<br />

importanti rapporti economici con detto Ministero. Essa controlla inoltre la «Società Veneta<br />

per la Costruzione e l’Esercizio di Ferrovie Secondarie Italiane» di Padova ed ha<br />

un’interessenza nella «Compagnia Internazionale delle Carrozze con letti».<br />

Vogliate. Duce, considerare quanto sopra, poiché, ripeto, tali circostanze costituiscono a<br />

mio avviso, ragione d’incompatibilità con la carica che dovrei assumere.<br />

Con ossequio,<br />

Vittorio Cini<br />

Roma, lì 3 aprile 1943 – XXI<br />

Duce,<br />

con lettere del 3, 5, 20 marzo e verbalmente nelle riunioni degli S.M. del 1O e 12 dello<br />

stesso mese, avvertivo che le previsioni da me formulate potevano apparire – ma non<br />

erano – ispirate a pessimismo, bensì agli esami obiettivi degli elementi di fatto.<br />

La situazione del 1° aprile presenta purtroppo un ulteriore gravissimo peggioramento<br />

rispetto a quelle previsioni.<br />

Infatti l’apporto del mese di marzo, previsto in 70.000 T.S.L. per nuove costruzioni,<br />

riparazioni e navi francesi, è risultato di sole 37.882 T.S.L. a causa soprattutto della<br />

mancata consegna delle navi francesi che, secondo comunicazioni del Rappresentante del<br />

Governo Tedesco, saranno messe a disposizione gradualmente da aprile ad agosto.<br />

Le diminuzioni dello stesso mese di marzo ammontano, invece, a 132.803 T.S.L. (56.040<br />

per affondamenti e 76.763 per avarie) in confronto alle 100.000 T.S.L. previste (60.000<br />

per affondamenti e 40.000 per avarie).<br />

E così la flotta da «carico secco» efficiente risulta ridotta al 1° aprile a sole 500.000 T.S.L.<br />

circa con un peggioramento complessivo di quasi 100.000 T.S.L. rispetto al mese<br />

precedente.<br />

Aggiungasi che nessun aumento si è avuto nelle maestranze dei Cantieri per accelerare il<br />

ritmo delle nuove costruzioni e delle riparazioni. Dei 25.000 operai specializzati (7000 da<br />

esonerare e 18.000 da trasferire da altre industrie) dei quali era stata assicurata la pronta<br />

disponibilità (15.000 per la marina mercantile e 10.000 per la R. Marina) solo un centinaio<br />

si è presentato per ora al lavoro.<br />

Infine, anziché migliorare, il coefficiente di utilizzo della flotta è in costante riduzione per la<br />

sempre maggiore deficienza di scorta ai convogli, l’accresciuta intensità delle offese<br />

nemiche, le continue devastazioni dei porti, particolarmente di Napoli, Palermo e Cagliari,<br />

che neutralizzano gli sforzi per potenziare i mezzi di carica e discarica.

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