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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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Prima ipotesi d’accordo<br />

Su questa offerta e sulle sue clausole c’è la lettera dei ministro degli Esteri inglese, sir<br />

Anthony Eden, del 18 dicembre 1942, nella quale il genero di Churchill riferisce agli<br />

americani: «… Il duce è pronto, in cambio di certe garanzie da parte nostra, a capeggiare<br />

una rivolta armata contro Mussolini e il regime fascista. Le garanzie richieste sarebbero; a)<br />

appoggio della RAF per fronteggiare l’aviazione tedesca e italiana; b) uno sbarco<br />

concordato delle forze anglo-americane con l’intesa che debbano agire come truppe<br />

alleate per agevolare l’abolizione dei regime e non quali truppe di occupazione per<br />

conquistare l’Italia; c) non deve essere avanzata da parte nostra alcuna richiesta di<br />

consegna della flotta italiana; d) mantenimento della monarchia in Italia; e) queste<br />

garanzie debbono essere sottoscritte da tutte le potenze alleate.<br />

«Noi siamo dell’avviso che l’offerta è sincera», conclude Eden «ma non siamo persuasi<br />

sull’opportunità di accettarla. […] Il punto b) prevede inoltre uno strano concordato che,<br />

nella migliore delle ipotesi, presenta difficili problemi di coordinamento e potrebbe essere<br />

una trappola. I vantaggi sono tuttavia notevoli e tali, se si riuscisse ad affrettare il crollo<br />

italiano, che abbiamo deciso di mantenere i contatti con il duca Aimone d’Aosta il quale si<br />

è impegnato a discutere i suoi progetti con il principe di Piemonte ed informare il nostro<br />

intermediario»<br />

Va subito notato, essendo la lettera in data 18 dicembre 1942, ma con riferimento a<br />

contatti di almeno un mese anteriori, che le proposte di Aimone furono necessariamente<br />

formulate prima o al massimo contemporaneamente ai grandi sbarchi anglo-americani<br />

nell’Africa dei Nord. Pertanto, quel riferimento ad uno «sbarco concordato» alleato, alfine<br />

di «agevolare l’abolizione dei regime», sul quale Eden si sofferma, non può che riferirsi ad<br />

una operazione sulle coste italiane, antecedente alla defenestrazione di Mussolini, e anzi,<br />

suo necessario presupposto.<br />

Ed è singolare notare come l’insieme delle condizioni avanzate dal principe finirà per<br />

costituire la sostanziale base di trattativa, ma in condizioni peggiori, dall’agosto 1943;<br />

mantenimento della monarchia, nessuna resa della flotta, cobelligeranza implicita ad un<br />

armistizio.<br />

Si cerca il de Gaulle italiano<br />

Nel decidersi a mantenere aperto questo promettente canale, Eden ha le sue buone<br />

ragioni che tuttavia non rivela subito ai cugini americani. Da parecchi mesi, infatti, egli è in<br />

contatto diretto col maresciallo Badoglio, e ne ha ricevute positive assicurazioni. Non<br />

soltanto, quindi, egli può ormai contare su un concreto atteggiamento favorevole di Casa<br />

Savoia (compreso, evidentemente, Vittorio Emanuele III), ma anche su quello dello Stato<br />

Maggiore italiano, nella persona, indubbiamente prestigiosa di Badoglio.<br />

Il primo aggancio risale al luglio 1942, a Vulpera, nella Bassa Engadina, tra un vecchio e<br />

fidato ufficiale d’ordinanza dello stesso Badoglio, e il capo dei servizi segreti inglesi<br />

(«Special Force») in Svizzera, John McCaffery. È costui un personaggio di notevolissimo<br />

rilievo, perfetto conoscitore della nostra lingua, e anzi professore (prima della guerra)<br />

all’Università di Genova; riparato in Svizzera, avrà una parte decisiva non solo in queste<br />

trattative, ma in tutte le vicende italiane fino alla Liberazione.<br />

In quel luglio 1942, McCaffery ascolta dal suo interlocutore, probabilmente senza sorpresa,<br />

che in Italia «alcune persone» stanno cominciando a pensare che è necessario prendere<br />

un’altra strada; ma che le stesse persone sono incerte sul come sarebbe stata accolta,<br />

presso gli Alleati, questa eventuale decisione.<br />

McCaffery promette che avrebbe riferito, e nel secondo colloquio, svoltosi a metà di<br />

agosto, ma questa volta sulla quarta panchina a sinistra dell’ingresso del Parco pubblico di

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