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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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americani affermano di averne colpito un paio. È stato al ritorno, certo dopo avere<br />

sbarcato rifornimenti e rinforzi alla base giapponese di Vila, sull’isola di Kolombangara,<br />

che un cacciatorpediniere ha speronato la nave di Kennedy. Ross e Kennedy l’avevano<br />

visto avvicinarsi.<br />

«Lì per li pensai che fosse una lanciasiluri», ha raccontato Kennedy. «Doveva andare<br />

almeno a quaranta nodi. Quando mi sono accorto che si trattava di un<br />

cacciatorpediniere, ho fatto una mezza virata per riuscire a lanciare un siluro». Ma<br />

Kennedy capì subito che la distanza non era sufficiente perché il siluro potesse prendere<br />

velocità e esplodere. «Così il caccia ci è arrivato addosso. […] La nave ci ha urtato a<br />

tribordo, all’altezza della torretta anteriore, e ha spaccato lo scafo in due. Io ero al<br />

posto di comando. Sollevando la testa ho visto una luce rossa e dei fumaioli<br />

aerodinamici. I nostri serbatoi erano stati sventrati, e la benzina si stava spandendo<br />

sull’acqua, in un raggio di una ventina di metri». A questo punto Kennedy si è tuffato<br />

per ripescare McMahon, che stava alle macchine ed era stato scagliato in mare, in<br />

mezzo alla benzina in fiamme.<br />

«Tornammo dopo un’ora», racconta ancora Kennedy. «I compartimenti a tenuta stagna<br />

avevano impedito all’imbarcazione di affondare. La corrente era molto forte». Dopo<br />

avere tirato a bordo McMahon, Kennedy andò alla ricerca di Harris.<br />

«Ci sembrava di andare alla deriva verso Kolombangara», spiega Kennedy. «Eravamo<br />

sicuri che i giapponesi ci avrebbero sorpreso al mattino, ma eravamo così stanchi che<br />

questo non ci ha impedito di dormire».<br />

Poco prima dell’alba, la corrente ha cambiato direzione e ha allontanato i naufraghi<br />

dalla costa controllata dai giapponesi. Verso le due del mattino Kennedy ha deciso di<br />

abbandonare lo scafo e cercare di arrivare a un isolotto. Lo ha raggiunto a nuoto,<br />

portandosi appresso McMahon. Gli altri si sono afferrati al relitto e hanno nuotato<br />

insieme. Ci hanno messo quasi tre ore. Sono rimasti sull’isola fino al mercoledì […]. Di<br />

notte, Kennedy ha indossato una cintura di salvataggio ed è partito a nuoto nello stretto<br />

di Ferguson, nella speranza di incontrare una vedetta americana.<br />

Due indigeni hanno scoperto i naufraghi il giovedì pomeriggio. Il sabato mattina, una<br />

grande piroga ha portato del cibo e un piccolo fornello a benzina, e gli indigeni hanno<br />

preparato ai marinai un vero pasto e del caffè. Quella stessa notte, una vedetta<br />

americana ha raggiunto l’isola.

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