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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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erano stati portati a Smolensk nel febbraio e nel marzo 1940 e in seguito trasferiti con<br />

autocarri nella foresta di Katyn dove furono massacrati. È in corso la ricerca e l’apertura<br />

di altre fosse comuni. Sotto gli strati già scavati vi sono nuovi strati. La cifra totale degli<br />

ufficiali uccisi viene calcolata in diecimila, cifra che corrisponderebbe più o meno<br />

all’intero numero degli ufficiali polacchi catturati dai bolscevichi come prigionieri di<br />

guerra. Giornalisti della stampa norvegese, che sono giunti qui per esaminare il luogo e<br />

potersi rendere conto della verità con i loro occhi, hanno fatto relazioni di questo<br />

terribile delitto».<br />

Soltanto l’indomani, 14 aprile 1943, l’Unione Sovietica rompe il silenzio sulla vicenda con<br />

una nota della Tass ben diversa dalle affermazioni di Stalin al governo polacco. Dice: «I<br />

prigionieri polacchi in questione vennero internati in campi speciali nei dintorni di<br />

Smolensk e impiegati nella costruzione di strade. Al tempo dell’avanzata delle truppe<br />

tedesche (luglio 1941) non fu possibile trasportarli altrove e caddero di conseguenza<br />

nelle loro mani. Se sono stati dunque trovati uccisi, vuol dire che sono stati uccisi dai<br />

tedeschi i quali per ragioni propagandistiche, pretendono ora che il crimine sia stato<br />

perpetrato dalle autorità sovietiche».<br />

Il governo britannico, benché a diretta conoscenza dei colloqui intercorsi fra Stalin e i<br />

generali Sikorski e Anders, dà ordine di diffondere la precisazione sovietica; la BBC la<br />

trasmette, senza commento, nel notiziario delle 7.15 del 15 aprile 1943.<br />

Sumner Welles: «un crimine montato dalla propaganda di Goebbels»<br />

Il governo della Polonia libera, a Londra, si riunisce nel pomeriggio di quel giorno; la<br />

discussione dura dodici ore e all’alba del 16 il generale Sikorski annuncia ai giornalisti<br />

inglesi che un’inchiesta sull’eccidio sarà affidata alla Croce Rossa; «Pur essendo abituati<br />

alle menzogne propagandistiche tedesche», dichiara, «noi consideriamo l’affare di Katyn<br />

di tale gravità da richiedere una rigorosissima indagine da parte veramente<br />

insospettabile quale appunto la Croce Rossa Internazionale».<br />

Churchill e Roosevelt intervengono nella contesa; questa falla nel fronte alleato può<br />

essere estremamente pericolosa. Il giorno stesso della rottura delle relazioni<br />

diplomatiche con la Russia, l’ambasciatore polacco a Washington, Ciecanovsky è a<br />

colloquio con Sumner Welles, sottosegretario agli Esteri. «Non riesco a comprendere»,<br />

gli dice freddamente Welles, «come mai il suo governo si sia rivolto alla Croce Rossa<br />

Internazionale per l’affare Katyn. È chiaro che si tratta di un crimine “montato” dalla<br />

propaganda di Goebbels». Ciecanovsky ascolta in silenzio. Al momento del congedo si<br />

imita a queste parole: «Penso che il governo degli Stati Uniti, dinanzi al massacro di<br />

migliaia di ufficiali americani, sarebbe molto meno ottimista».<br />

L’indomani il generale Sikorski annuncia (in una rapidissima conferenza stampa dove le<br />

sue dichiarazioni sono lette da un addetto diplomatico ed egli rifiuta di rispondere a<br />

qualsiasi ulteriore domanda) che il governo polacco in esilio ha rinunciato a un’inchiesta<br />

a Katyn da parte della Croce Rossa. Le relazioni polacco-russe vengono riprese. La<br />

mattina del 4 luglio 1943, una domenica, l’aereo che riporta in Gran Bretagna il<br />

generale Sikorski, reduce da una ispezione alle truppe polacche nel Medio Oriente, si<br />

inabissa nel Mediterraneo, dinanzi a Gibilterra. L’ipotesi è quella di un sabotaggio.<br />

Per tutto l’aprile 1943 radio e stampa tedesche continuano le rivelazioni sul massacro.<br />

Pare che Goebbels, in un colloquio con Hitler, abbia gettato le basi per uno<br />

sfruttamento – sul piano politico, ideologico e propagandistico – della scoperta di Katyn.<br />

Nel Reich l’ascolto delle radio straniere e la lettura dei giornali neutrali sono puniti con<br />

la morte ma i capi nazisti sanno che, da due anni, i crimini da loro compiuti contro le<br />

minoranze politiche e razziali sono oggetto di un’inchiesta internazionale.

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