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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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ovest per fronteggiare il pericolo che aumenta sul Mediterraneo. È perciò inevitabile<br />

interrompere «Cittadella». Hitler aggiunge che gli dispiace di avervi acconsentito, a suo<br />

tempo, contro il suo stesso intuito, ma che ora sarebbe assurdo perseverare.<br />

Manstein non capisce e protesta: a suo dire i sacrifici sopportati per Cittadella non<br />

vanno sprecati, la battaglia può ancora essere vinta. Kluge è più realista: la sua 9ª<br />

Armata, quella posta sotto il comando diretto di Model, è ormai incapace di prendere<br />

l’offensiva, deve ritornare sulle linee di partenza.<br />

A mettere tutti d’accordo (Hitler, Manstein, Kluge), sono i russi: la loro controffensiva<br />

contro il fianco settentrionale e il «naso» del saliente di Orel è sferrata il 12 luglio con<br />

estrema violenza. In soli tre giorni la puntata nord penetra per circa cinquanta<br />

chilometri giungendo fin quasi alle spalle di Orel; le forze provenienti da sud, che hanno<br />

da coprire una distanza minore, si spingono a meno di 25 chilometri dalla città. In una<br />

sola notte i partigiani, operando in collegamento con i comandi d’armata, fanno saltare<br />

5800 binari. Il 5 agosto Orel è liberata. La posizione strategica di Orel e le sue<br />

caratteristiche di solido bastione tattico ne hanno fatto una specie di simbolo sul piano<br />

militare. La sua evacuazione è per i tedeschi un colpo durissimo. Pochi giorni prima,<br />

esattamente il 29 luglio, nel comunicato della Wehrmacht è comparsa per la prima volta<br />

l’espressione di «difesa elastica».

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