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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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parliamo di distruggere, i fucili e le mitragliatrici del nemico, e così la nostra fanteria<br />

non fu in grado di seguirli. Quando raggiungevano l’artiglieria russa, erano soli.<br />

Nonostante il grande coraggio dimostrato e le eccezionali perdite subite, la fanteria<br />

della divisione non riuscì a sfruttare il successo dei carri armati… ».<br />

Anche i Panther, numerosi dei quali erano stati assegnati al 23° Corpo d’armata che<br />

costituisce il fianco sinistro dell’armata e verrà bloccato davanti a Malo-Arkhangelsk,<br />

non rispondono pienamente alle attese: «Prendono fuoco facilmente perché i serbatoi di<br />

carburante e di lubrificante erano poco protetti e gli equipaggi insufficientemente<br />

addestrati… ».<br />

Presso il Gruppo d’Armate Sud, l’Operazione Cittadella ha tutto sommato un inizio più<br />

favorevole, soprattutto per la collaborazione pianificata in anticipo assicurata ai carri dai<br />

bombardieri in picchiata di Richthofen, che qualche volta riescono persino a tenersi<br />

direttamente in contatto via radio. La resistenza avversaria è comunque accanita.<br />

Su questo lato meridionale della tenaglia, l’azione tedesca ottiene comunque qualche<br />

risultato. L’11 luglio è conquistata una testa di ponte sul fiume Psel, ma il distaccamento<br />

d’armata Kempf non riesce a raggiungere l’argine ovest della Koroča. Il giorno seguente<br />

Manstein annuncia che, dal momento in cui è scattata l’offensiva nel primo pomeriggio<br />

del 4 luglio, le sue unità hanno preso 24.000 prigionieri e distrutto o catturato mille carri<br />

e 108 cannoni anticarro nemici. Chiede pertanto all’OKH di poter immettere nella<br />

battaglia, alla ricerca di un successo decisivo «che si può ancora conseguire», l’intera<br />

sua riserva strategica, costituita dal 24° Corpo d’armata corazzato, generale Nehring.<br />

È una richiesta assurda, soprattutto perché una tenaglia deve avere due braccia e su<br />

quella settentrionale non si è fatto alcun progresso. La realtà della situazione è meglio<br />

rispecchiata da un ordine del giorno che lo stesso 12 luglio (il giorno cioè del rapporto<br />

Manstein) l’allora generale d’armata (poi maresciallo dell’Unione Sovietica) Rokossovskij<br />

rivolge alle sue unità: «Le truppe del Fronte centrale, che hanno opposto al nemico un<br />

baluardo micidiale di compattezza e di tenacia russe, l’hanno stremato in otto giorni di<br />

combattimenti accaniti e senza tregua, e hanno contenuto la sua offensiva. La prima<br />

fase della battaglia è terminata». Ed effettivamente lo stesso giorno le armate<br />

sovietiche dei fronti di Brjansk e dell’Ovest passano all’attacco delle posizioni tedesche<br />

che difendono Orel.<br />

Per l’ambiziosa Operazione Cittadella, cominciata all’inizio di luglio fra molte incertezze<br />

ma con l’intima speranza, da parte di Hitler, di vibrare un tale colpo al nemico da<br />

capovolgere l’intero corso della guerra, il contrattacco scatenato dai sovietici su Orel<br />

segna il momento della verità, la fine. Dopo una disperata offensiva protrattasi nove<br />

giorni, l’iniziativa è passata ai russi. Il generale Bagramian, che punta su Orel, dispone<br />

da solo – senza contare i fronti adiacenti – di 3000 pezzi di artiglieria e mortai e di 400<br />

lanciarazzi (e ciò vuol dire 70 reggimenti di artiglieria, di fronte ai 34 che erano a<br />

disposizione di Rokossovskij nell’ora dell’attacco finale su Stalingrado).<br />

Per Hitler è l’inizio della fine<br />

La situazione si è veramente capovolta ma a danno della Wehrmacht. I due generali<br />

«comandanti in capo sul terreno», von Kluge e von Manstein, sono convocati a<br />

Rastenburg. Un Signore della Guerra più accigliato che mai li accoglie con rimproveri<br />

vari, poi li informa che 48 ore prima gli anglo-americani sono sbarcati in Sicilia e «gli<br />

italiani praticamente non si battono». È necessario prelevare forze «politicamente<br />

sicure» (e cioè una o due divisioni SS) sul fronte russo e spedirle urgentemente verso

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