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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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di questa decisione: è «la condotta di un generale francese» che l’ha costretto ad agire<br />

così.<br />

«Costui, durante la prigionia, aveva simulato una malattia e, di conseguenza, gli erano<br />

state accordate certe facilitazioni di cui ha invece approfittato per evadere.<br />

Contrariamente all’assicurazione che mi era stata fatta circa il solenne impegno che<br />

aveva preso con voi, signor maresciallo, quest’uomo ha deciso non solo di combattere<br />

ormai contro la Germania, ma anche contro il proprio paese.<br />

Giraud è quindi il responsabile dell’occupazione totale! Le misure tedesche, secondo<br />

Hitler, non sono dirette né contro il maresciallo, né contro l’esercito francese, né contro<br />

l’amministrazione. Il Führer spinge la propria generosità fino ad esprimere l’iniezione di<br />

accordare a Pétain una concessione che da due anni veniva rifiutata: «Vorrei assicurarvi<br />

che potrete, signor maresciallo, spostarvi liberamente, voi e il vostro governo, senza<br />

alcun impedimento in tutta la Francia».<br />

Questo testo ipocrita e brutale fu prontamente seguito dai fatti. Prima delle sette di<br />

mattina i posti di frontiera della linea di demarcazione annunciano il passaggio delle<br />

unità della Wehrmacht: da Bourg-en-Bresse e dalla regione di Tolosa, il generale de<br />

Lattre de Tassigny, comandante della divisione di stanza a Montpellier, viene informato<br />

del movimento nemico e si appresta ad eseguire le disposizioni previste dall’ordine 128.<br />

[…]<br />

Contrariamente alle promesse del Führer, l’occupazione della zona libera mette<br />

praticamente fine alla sovranità del governo di Vichy. I tedeschi e gli italiani, appena<br />

giunti nella capitale provvisoria dello stato francese, si comportano come se si<br />

trovassero in un territorio conquistato. A Vichy s’installano addirittura un generale<br />

tedesco e un generale italiano, Daverna, che requisisce la residenza personale di<br />

Darlan. L’Hôtel du Parc, isolato e protetto da un cordone di polizia, costituisce, secondo<br />

un testimone, un’autentica zona proibita. La Gestapo, agli ordini del capitano Gessler,<br />

che ha installato la sua sede sul boulevard des Etats-Unis, vicino all’ambasciata di<br />

Turchia, non perde un attimo di tempo per operare arresti, come era accaduto e accade<br />

nella zona occupata. Paul Reynaud e Georges Mandel, prigionieri nella fortezza di<br />

Portalet, scrivono a Pétain per ammonirlo che, nelle nuove circostanze determinate<br />

dall’invasione nemica, devono essere rimessi in libertà, altrimenti sarà personalmente<br />

ritenuto responsabile della loro sorte davanti alla storia.<br />

da La Francia di Vichy 1940-1944, Rizzoli, Milano 1972.<br />

Le terre dei Savoia<br />

La situazione anomala dei soldati italiani che invadendo<br />

il sud della Francia trovano molti connazionali<br />

L’operazione Torch indusse Hitler e Mussolini ad occupare militarmente i dipartimenti<br />

francesi governati da Vichy. Giorgio Bocca, nella sua Storia d’Italia nella guerra fascista<br />

1940-1943 (Laterza, Bari 1969) descrive le conseguenze di questa iniziativa italiana e i<br />

riflessi che ebbe sulle nostre truppe.<br />

L’occupazione italiana della Francia si limita fino al novembre del 1942 ad una piccola<br />

striscia lungo la frontiera e a controlli nella zona smilitarizzata, profonda cinquanta<br />

chilometri; dopo lo sbarco anglo-americano nell’Africa settentrionale e l’occupazione<br />

totale della Francia da parte dell’Asse, la nostra 4ª Armata presidia le Basse Alpi e la<br />

Provenza, spingendosi fino a Tolone. Nel momento in cui le sorti delle nostre armi<br />

volgono al peggio, si avvera, per un tempo effimero, il riacquisto delle antiche terre dei

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