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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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Nel frattempo che cosa fanno i francesi? La situazione è paradossale; la vigilanza,<br />

malgrado le notizie sui movimenti tedeschi siano sempre più inquietanti, è allentata. li<br />

26 novembre, dopo giorni d’allerta si abolisce l’ordine del «pronti a partire entro tre<br />

ore» e parecchi permessi d mezza giornata a terra sono accordati ai marinai proprio alla<br />

vigilia del colpo di mano tedesco. All’alba del 27 la sorpresa è totale e soltanto<br />

l’incepparsi della macchina tedesca consentirà ai francesi di evitare una clamorosa<br />

sconfitta.<br />

Alle 4.30 le SS della Divisione Das Reich investono come previsto il forte Lamalgue e<br />

fanno prigioniero il prefetto marittimo, ammiraglio Marquis; ma uno dei suoi<br />

collaboratori riesce ad avvertire l’ammiraglia della flotta, la nave da battaglia<br />

Strasbourg. L’ammiraglio de Laborde dà immediatamente l’ordine «tutti ai posti di<br />

combattimento» e fa accendere le caldaie. L’allarme si propaga subito alle altre navi e al<br />

centro sommergibili di Vauban. Ormai tutta la flotta di Tolone sa che i tedeschi stanno<br />

tentando un colpo di mano per impadronirsi delle navi, mentre la rada è illuminata a<br />

giorno dai bengala, e gli aerei tedeschi posano in acqua le mine magnetiche per<br />

prevenire l’uscita delle unità.<br />

La Das Reich prosegue nella sua azione, ma all’arsenale Mourillon segna il passo per<br />

ridurre al silenzio piccoli centri di resistenza muniti di armi automatiche, e cinque<br />

sommergibili riescono così ad avere il tempo di prepararsi all’autoaffondamento.<br />

Dall’altra parte i tedeschi hanno tempestivamente occupato la penisola di Saint-<br />

Mandrier.<br />

Ma quello che parzialmente fallisce è il blitz del gruppo della 7ª Divisione corazzata<br />

incaricato di penetrare nell’arsenale principale. Un’ora di ritardo per cause varie è<br />

registrata nella sua tabella di marcia. Soltanto verso le 5.30 l’arsenale è occupato dai<br />

tedeschi, poi gli attaccanti si perdono, malgrado la guida dei marinai venuti da Lorient,<br />

nel dedalo delle installazioni e soltanto alle 6 del mattino sbucano sui moli.<br />

Lo spettacolo che li accoglie a un soffio dall’obiettivo è un concerto terrificante di<br />

esplosioni. Da un capo all’altro del porto di Tolone le navi francesi saltano in aria,<br />

affondano in pochi minuti o si coricano sui fianchi: decine di moderne unità da<br />

combattimento, l’orgoglio della Marina della Repubblica, sono perse per tutti, e per<br />

sempre.<br />

L’ammiraglio de Laborde, appena avuto l’allarme dal forte Lamaigue, ha messo in atto il<br />

piano di distruzione della flotta che fin dal 1940 è stato approntato in tutti i particolari, e<br />

più volte collaudato con manovre simulate. In realtà il suo ordine «tutti ai posti di<br />

combattimento» e «accendere le caldaie» aveva il preciso significato di distruggere le<br />

sue navi.<br />

I tedeschi, alle 4 del mattino, hanno avvertito Laval della loro intenzione e il premier di<br />

Pétain ha cercato invano di evitare il peggio. La sua iniziativa è caduta nel vuoto:<br />

quando alle 6 si presenta di persona al comando navale scongiurando gli alti ufficiali<br />

presenti (e già ostaggi dei tedeschi) di impartire ordini contrari a quelli di de Laborde,<br />

comincia lo spaventoso fuoco pirotecnico nel porto e a Laval non resta, come ai<br />

tedeschi della 7ª Divisione corazzata, che assistere impotente allo spettacolo.<br />

Quando si faranno i conti ci si accorgerà che la strage di navi ha riguardato ben novanta<br />

unità d’ogni stazza, per un totale di oltre 250.000 tonnellate, quasi la metà del totale<br />

delle navi francesi. Tra le unità più importanti sono stati resi completamente inservibili –<br />

affondati o comunque irrimediabilmente danneggiati – tre corazzate e incrociatori da<br />

battaglia, sette incrociatori, una trentina tra cacciatorpediniere e torpediniere, dodici<br />

sommergibili.<br />

Quella che i tedeschi hanno battezzato Operazione Lila si conclude con un completo<br />

fallimento. Nel mondo la notizia dell’autoaffondamento della flotta francese suscita

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