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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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orientale e Churchill voleva essere aiutato dagli americani. Io andai con degli esperti e il<br />

viaggio gettò le basi per l’enorme spedizione di armi. Ero presente al Cairo quando<br />

Churchill spostò il generale Auchinleck e Alexander fu messo alla guida di tutte le forze<br />

britanniche nella zona.<br />

Alexander era un uomo di grande abilità: Montgomery fu scelto per il comando<br />

dell’esercito nel deserto e aveva una personalità opposta. Mentre Alexander era un<br />

“tranquillo”, Montgomery era sempre in cerca di pubblicità. Posso anche aggiungere che<br />

nei precedenti 15 mesi, sotto il comando di Sir Alan Cunnigham giunsero in Africa molti<br />

rifornimenti e quindi Montgomery, quando ebbe il comando, aveva già tutto il materiale<br />

a disposizione e pertanto non gli rimase altro da fare che aspettare finché non fu<br />

pronto».<br />

Enzo Biagi<br />

Tolone: il secondo dramma della flotta francese<br />

Lo sbarco alleato dell’8 novembre 1942 in Marocco e Algeria fa precipitare la situazione<br />

in Francia, fino a quel momento regolata dal difficile equilibrio, e dagli equivoci, tra la<br />

parte occupata dai tedeschi e la zona «libera» governata dal regime di Vichy. Le forze<br />

francesi in Nord Africa, dopo alcuni isolati episodi di resistenza agli Alleati (secondo le<br />

direttive di Pétain), si allineano con la nuova situazione; l’ammiraglio Darlan, già uomo<br />

di fiducia di Pétain, conclude un rapido accordo con gli americani (e dopo qualche<br />

giorno cade vittima di un attentato di elementi filo-gollisti che temono il suo doppio<br />

gioco, e vogliono punire la sua passata fedeltà agli accordi-capestro di Vichy con i<br />

nazisti).<br />

L’11 novembre la zona «libera» della Francia pétainista è invasa dalle forze dell’Asse: i<br />

tedeschi in un primo tempo si fermano ai margini della zona di Tolone, nella cui rada è<br />

ancorato il grosso della flotta francese rimasto nei porti della madrepatria.<br />

Invano da Algeri Darlan ha ordinato all’ammiraglio de Laborde di raggiungerlo con la<br />

sua flotta. L’enigmatico ammiraglio, noto per le sue simpatie verso l’Inghilterra (che si<br />

erano però molto attenuate dopo la pagina nera di Mers-el-Kébir e gli saranno<br />

rimproverate da Hitler) non pensa neppure per un istante di disobbedire all’autorità<br />

legittima del suo Paese, che identifica nel Maresciallo Pétain.<br />

Nello stesso tempo de Laborde è ben deciso a non consentire che la sua flotta cada<br />

nelle mani dei tedeschi. A Vichy il ministro della Marina, ammiraglio Auphan, tenta<br />

invano di convincere Pétain, prima di lasciare la Francia e di raggiungere Algeri, ad<br />

autorizzare almeno la flotta a raggiungere il Nord Africa.<br />

Mentre la zona «libera» della Francia è occupata dalle truppe dell’Asse, i tedeschi<br />

continuano a mostrare di voler rispettare i termini dell’armistizio del 1940, lasciando alla<br />

flotta d’alto mare francese la sua indipendenza. Si pensa anche, o almeno qualche<br />

ufficiale francese s’illude che ciò sia possibile, di creare una specie di territorio intorno a<br />

Tolone, una terra di nessuno che garantirebbe la libertà della flotta di de Laborde.<br />

Apparentemente i tedeschi pongono una sola condizione: la flotta dovrà partecipare alla<br />

difesa delle coste mediterranee della Francia a fianco dell’Asse nel caso d’invasione<br />

alleata.<br />

Hitler vuole la flotta<br />

Ben presto i francesi si accorgono che dietro queste proposte tedesche si celano i<br />

preparativi per impadronirsi di Tolone e delle sue navi. Pochi giorni dopo avere ricevuto<br />

dai tedeschi l’offerta di creare una zona di «isolamento» intorno a Tolone, presidiata da

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